
poco dopo il 1400 a Lucerna, probabilmente nel 1468, certamente prima del 10.3.1469 a Lucerna, di Lucerna. 1) Elli Bumbel; 2) Adelheid von Tengen; 3) Margaretha Giessmann. Dopo le scuole a Lucerna, si formò presso la cancelleria di Lucerna, dove fu vicecancelliere sotto Egloff Etterlin fino al 1437. Attorno al 1431 scrisse un importante testo sugli inizi della caccia alle streghe in Vallese negli anni che seguirono il 1428. Dopo lo scoppio della Vecchia guerra di Zurigo, fu nominato cancelliere a Svitto (1437). In tale veste partecipò a numerose Diete e fu cancelliere per i Conf. sui campi di battaglia. Nel 1441 è attestato quale notaio in possesso dell' autorizzazione imperiale. Nel 1461 fu nuovamente attivo a Lucerna come cancelliere del tribunale, dopo avere tentato senza successo di ottenere la carica di cancelliere cittadino. Questa candidatura fu all'origine della redazione, nel 1447, di una cronaca sulla Vecchia guerra di Zurigo fino all'armistizio del 1446, dal chiaro indirizzo politico. Nel testo non vengono menz. le trattative conclusive, dato che F. probabilmente dovette abbandonarne la stesura in seguito a malattia. La sua cronaca riflette in prevalenza le posizioni dei Conf., per cui lo scoppio della guerra viene attribuito unicamente al mancato rispetto del diritto conf. da parte di Zurigo. Malgrado la sua palese faziosità, F. si considerò un osservatore obiettivo che faceva riferimento a documenti ufficiali; in realtà valutò con metro diverso gli intrighi politici e le atrocità commesse - e da lui condannate - da entrambe le parti. Nel testo vengono descritti sia i retroscena diplomatici, da lui vissuti in prima persona grazie al ruolo ricoperto, sia le sue vicende personali. F. adottò un punto di vista chiaramente conf.-patriottico, distinguendo nettamente tra gli Zurighesi, in realtà considerati parte della Conf., e i loro alleati, accusati di tacciare i Conf. di sodomia. Diebold Schilling adottò parti importanti dell'opera di F., a lungo poco considerata, nella sua Amtliche Berner Chronik. Al contrario dell'opinione diffusa da Hugo Hungerbühler, non fu però F. l'autore dello scritto politico Vom Herkommen der Schwyzer, il cui contenuto confluì addirittura in parte nel Libro bianco di Sarnen, bensì Heinrich von Gundelfingen.