20.3.1728 Grancy, 13.6.1797 Losanna, rif., di Morges e di Grancy. Figlio di Pierre, commissario agrimensore, e di Jeanne-Charlotte Grenus. Charlotte Dapples, figlia di Jean-François, pastore rif. e poi professore all'Acc. di Losanna. Dopo una formazione umanistica a Ginevra, conseguì il titolo di dottore in medicina a Montpellier (1749) sotto la supervisione di François Boissier de Sauvages. Di ritorno nel Paese di Vaud, il suo impegno durante un'epidemia di vaiolo gli valse l'appellativo "medico dei poveri" a Losanna (1752). Il suo primo scritto, L'inoculazione giustificata (1754), lo collocò tra gli illuministi e segnò l'inizio di un'intensa corrispondenza con Albrecht von Haller, di cui tradusse le opere in franc. Pubblicò in seguito L'onanismo, il suo primo grande successo medico-letterario, in cui tentò, suscitando controversie, di medicalizzare la questione. Edito in lat. (1758) e poi in franc. (1760), venne ristampato 67 volte entro la fine del XIX sec. e tradotto in cinque lingue. Acquisì fama europea grazie ad Avvertimenti al popolo sopra la sua salute (1761); inizialmente destinata all'élite locale vodese, quest'opera divulgativa conobbe una popolarità straordinaria con 47 ristampe in franc. entro il 1830 e traduzioni in 15 lingue. Essa tratta questioni quali l'igiene, le malattie acute e i primi soccorsi, la lotta contro lo spopolamento e la superstizione, spec. nelle campagne. Medico di prestigio, fu accolto dalla cittadinanza di Losanna nel Consiglio dei Duecento (1763) e, quando il re di Polonia lo chiamò alla sua corte, fu insignito del titolo onorifico di "professore pubblico in medicina" dell'Acc. dalle autorità di Berna (1766), desiderose di trattenerlo a Losanna. In questa occasione T. tenne una lezione, pubblicata con il titolo Della salute de' letterati (1768), in cui traspare la sua concezione sociale della salute. Fra le sue 25 pubblicazioni ebbero particolare rilievo il Trattato dei nervi e delle loro malattie (1778-80) e il Saggio sopra i mezzi di perfezionare gli studi di medicina (1785).
Rimase fedele a Losanna nonostante lusinghiere offerte pervenutegli tra gli altri dal principe elettore di Hannover, dal principe del Württemberg, dal duca di Modena, dal margravio di Hessen-Kassel e dall'Univ. di Padova. Si allontanò solo per alcuni viaggi e per quattro semestri di insegnamento a Pavia (1781-83), che accettò su proposta del granduca Leopoldo di Toscana allo scopo di seguire gli studi di medicina di suo nipote Marc Dapples.
Con l'istituzione del collegio di medicina di Losanna, emanazione del Consiglio della sanità di Berna, ne fu nominato vicepres. (1787). Divenne poi responsabile della sanità pubblica del Paese di Vaud, prima di morire di tubercolosi. Alto, snello, elegante e buon conversatore, T. fu all'origine della reputazione medica di Losanna, attirando una considerevole clientela cosmopolita. In relazione con numerosi esponenti dell'Illuminismo, tra cui Jean-Jacques Rousseau e Voltaire, ne condivise la fede nell'educazione contro l'apatia e l'ignoranza e fu un pioniere della medicalizzazione della società. Nella seconda metà del XVIII sec., T. fu attivo nel contempo nella prevenzione, nella promozione dell'igiene, nell'insegnamento e negli ospedali, mediando tra teoria umorale e inoculazione, salute individuale e salute pubblica, gente comune e aristocrazia, ancien régime e modernità.