
29.7.1857 (10.8.1857 secondo il calendario gregoriano) San Pietroburgo, nell'aprile del 1920 a San Pietroburgo, cittadino russo, dal 1888 di Muri bei Bern. Figlio di Vasilij Pavlovič, sinologo e Consigliere di Stato, e di Sofija Ivanova Simonova. 1) (1888) Maria Kleinmann, di Odessa; 2) (1897) Nadine Kononovič, figlia di Alexander, direttore dell'osservatorio di Odessa. Frequentò le scuole e studiò agronomia a San Pietroburgo e all'ist. agrario di Novo Alexandria, nel governatorato di Lublino (oggi Puławy, Polonia). Arrestato nel 1877 per possesso di testi proibiti e di nuovo nel 1878 per il suo coinvolgimento in uno sciopero di operai tessili, fu esiliato a Cholmogory, nel governatorato di Arcangelo. Fuggito dalla Russia, giunse a Ginevra (settembre 1878) e si immatricolò all'Univ. di Berna (1879, 1882), dove studiò medicina, ottenendo il dottorato e superando l'esame di Stato (1887). Nel 1890 fu nominato primo segr. dell'Unione operaia bernese, carica che gli valse l'apprezzamento degli operai. In seguito alla rivolta del Käfigturm (1893), cui in realtà non prese parte, sulla base di voci V. fu condannato a un anno di carcere, ridotto in seconda istanza a tre mesi. Nel 1895 la sua elezione al consiglio com. di Berna, sulla lista dell'Unione operaia, venne annullata senza una motivazione legale. V. fu membro del consiglio com. (1897-1900) e del Gran Consiglio (1898-1900) bernesi, segr. dell'Unione operaia di Basilea (1900-06) e, per quest'ultima, deputato al Gran Consiglio basilese (1902-05). Tornato in Russia (1906), si schierò con i menscevichi, militando nella cerchia di Georgij Plechanov. V. si distinse nell'organizzazione e nella formazione sindacali a Berna e a Basilea, denunciando le cattive condizioni di lavoro e contribuendo a introdurre l'assicurazione contro la disoccupazione.