
1490 ca. (Claude Chansonette) Metz, ottobre 1549 Ensisheim (Alsazia). Figlio di un notaio e segr. vescovile. Studiò forse a Lipsia e dal 1512 a Lovanio, dove in quell'anno è attestato quale decano nel collegio di studenti dei semestri avanzati (baccalaurei utriusque iuris). Dal 1517 proseguì gli studi a Basilea come borsista della città di Metz; dottore utriusque iuris dal 1519, insegnò diritto romano fino al 1524 (rettore nel 1519-20). Attivo a tempo parziale nella cancelleria di Basilea (dal 1520) e syndicus del Consiglio (dal 1522), lasciò Basilea perché contrario alla Riforma (1524). Entrò poi come syndicus al servizio della città di Metz, ma già nel 1525 si trasferì a Vic-sur-Seille (Lorena) come cancelliere del vescovo di Metz. Compì spesso missioni diplomatiche, partecipando fra l'altro alle Diete imperiali e recandosi in Spagna (1528-29). Nel 1532 divenne giudice straordinario alla Camera imperiale di Spira e nel 1533 consigliere di re Ferdinando I a Vienna; costretto a viaggiare costantemente, lasciò vacante la sua cattedra di diritto romano nella capitale austriaca. Dal 1539 reggente di governo nella Bassa Austria, nel 1540 fu nominato da Ferdinando cancelliere dell'Austria anteriore a Ensisheim. In stretto contatto con la cerchia degli umanisti altorenani (Ulrico Zasio, Erasmo da Rotterdam, gli Amerbach), ma legato anche ai modelli di Andrea Alciato e di Guglielmo Budé, nell'opera De ratione studii legalis paraenesis (1522) si schierò contro il metodo medievale di insegnamento del mos italicus (Bartolo da Sassoferrato, Baldo degli Ubaldi) e a favore di una giurisprudenza umanistica, sostenendo la necessità di approfondire maggiormente la storia antica e il diritto storico romano. Nel 1546 stese una perizia sulla riforma delle franchigie di Norimberga.