4.5.1718 Losanna, 30.11.1751 Parigi, rif., di Losanna. Figlio di Paul-Etienne, alfiere, e di Estienne-Judith de Crousaz. Fratello di Charles-Louis (->). Abiatico di Jean Philippe (->) e di Jean-Pierre de Crousaz. Celibe. Studiò sotto la guida del nonno materno. Redasse i suoi primi Essais de physique nel 1735 (pubblicati a Parigi nel 1743) e fece allestire un osservatorio a Cheseaux-sur-Lausanne nel 1736. Grazie alle opere Traité de la Comète (1744), in cui si riallacciò ai concetti fisici di Isaac Newton e discusse il paradosso di Olbers, e Nouvelles méthodes de calculer la position des orbites des comètes (saggio inviato all'Osservatorio di Parigi, 1748) acquisì fama di astronomo a livello europeo. Con i suoi calcoli dell'altitudine contribuì all'elaborazione delle carte del Paese di Vaud e dell'Elvezia, apparse nelle Mémoires critiques (1749) di Charles Guillaume Loys de Bochat (->). Apologista, tentò di dimostrare la compatibilità dei testi rivelati con le osservazioni scientifiche nelle Dissertations critiques sur la partie prophétique de l'Ecriture (1751) e in uno studio sulla data della morte di Cristo (pubblicato nel 1771 da Gabriel Seigneux de Correvon in De la religion chrétienne, traduzione di The Evidences of the Christian Religion di Joseph Addison). Dal 1747 fu membro corrispondente delle Acc. di Parigi, San Pietroburgo, Gottinga e Stoccolma e della Royal Society di Londra.
Ritratto dell'astronomo. Olio su tela di Jean-Pierre Henchoz, 1746 (Collection de l'université de Lausanne; fotografia Claude Bornand).
[…]
Riferimenti bibliografici
- Mémoires posthumes, 1754 (17772)
- M. Paschoud, «L'astronome vaudois J.-P. Loys de Cheseaux», in Bulletin de la Société vaudoise des sciences naturelles, 179, 1913, 141-164
- E. Fueter (a cura di), Pionieri svizzeri della scienza, 19412, 146-147
- G. A. Tammann, «J.-P. Loys de Cheseaux», in Orion, 13, 1968, 121-124
Scheda informativa
Variante/i | Jean Philippe Loys
|
Dati biografici | ≈︎ 4.5.1718 ✝︎ 30.11.1751 1751-11-30 |