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Jacques-BarthélemyMicheli du Crest

Ritratto realizzato verso il 1720 dal pittore ginevrino Robert Gardelle (Collezione privata) © Fotografia Bibliothèque de Genève.
Ritratto realizzato verso il 1720 dal pittore ginevrino Robert Gardelle (Collezione privata) © Fotografia Bibliothèque de Genève.

28.9.1690 Ginevra, 29.3.1766 Zofingen, rif., di Ginevra. Figlio di Jacques, signore di Le Crest e capitano al servizio della Francia, e di Elisabeth Calandrini. Fratello di François-Gratien (->). Celibe. Frequentò il collegio di Ginevra (1705). Al servizio della Francia dal 1709, divenne capitano nel 1712 (carica da cui dimissionò nel 1738) e partecipò alla guerra di successione spagnola. Membro del Consiglio dei Duecento di Ginevra (dal 1721), criticò aspramente un progetto riguardante le fortificazioni cittadine. Nel 1728 corse un notevole rischio facendo stampare e distribuire un memoriale che descriveva i punti deboli del sistema difensivo della città. A causa della sua intransigenza e del suo rifiuto di comparire davanti al Consiglio per essere "censurato", nel 1730 fu privato della cittadinanza e si vide confiscare i propri beni. Mosso in particolare da un sentimento personale di ingiustizia, divenne un avversario del regime aristocratico di Ginevra. In fuga dal 1731 (Parigi), fu condannato a morte in contumacia nel 1735. Lottò senza sosta per ottenere la riabilitazione, ma la speranza di figurare tra gli amnistiati dell'Atto di mediazione del 1738 restò vana. Arrestato a Neuchâtel (1746) su richiesta di Ginevra, Zurigo e Berna, fu poi condannato al carcere a vita e imprigionato nella fortezza di Aarburg (1749-65). La tragica sorte non gli impedì di essere un vero e proprio rappresentante dell'Illuminismo. Personaggio geniale ed eclettico, autore di numerose pubblicazioni, si interessò non solo alle fortificazioni e alla cartografia (carta dei dintorni di Ginevra, 1730; primo panorama scientifico delle Alpi, 1755), ma anche all'urbanistica (progetto di sviluppo urbano di Ginevra) e alla termometria.

Riferimenti bibliografici

  • A. Corboz, «Micheli du Crest, Polybe et Salomon», in Genava, 28, 1980, 155-182; 29, 1981, 151-172
  • M. Rickenbacher, «Das Alpenpanorama von Micheli du Crest», in Cartographica Helvetica, 1995, fasc. 8 (fasc. speciale)
  • Micheli du Crest, cat. mostra Ginevra, 1996
  • P. Meier, Die Einsamkeit des Staatsgefangenen Micheli du Crest, 1999 (con elenco delle op.)
  • S. Talas, «Thermometers in the Eighteenth Century: J.B. Micheli du Crest's Work and the Cooperation with G.F. Brander», in Nuncius, 17, 2002, 475-496
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Suggerimento di citazione

Jacques Barrelet: "Micheli du Crest, Jacques-Barthélemy", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 14.01.2010(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/015901/2010-01-14/, consultato il 29.03.2024.