Per scorte domestiche si intende l'insieme delle riserve di derrate alimentari e prodotti di prima necessità conservati da un'economia domestica o una fam. (Alimentazione). In senso stretto, dalla seconda guerra mondiale esse corrispondono alle provviste domestiche che le autorità fed. raccomandano di costituire nel quadro della politica di Approvvigionamento economico del Paese. Il loro scopo è di permettere l'attuazione di misure di Razionamento senza panico né speculazioni nel caso dell'insorgere di una crisi o di un conflitto.
Sin dalla Preistoria, le società umane accumulavano riserve alimentari per i periodi di penuria (Conservazione di generi alimentari), utilizzando per sec. gli stessi metodi di preparazione e stoccaggio. Dal ME le autorità, in particolare nelle città, adottarono misure per assicurare l'approvvigionamento di quelle fasce della pop. che non avevano la possibilità di costituire scorte private (Politica annonaria) e per evitare così Carestie e disordini sociali. Nelle campagne, i Granai e altri tipi di magazzini erano elementi usuali del paesaggio.
I primi testi sulle scorte domestiche, destinati alle padrone di casa della borghesia emergente, apparvero nel XVIII sec. Dall'epoca moderna, le residenze urbane disponevano sempre più frequentemente, accanto alla cantina, di una dispensa per le grandi scorte e di un armadio per il fabbisogno quotidiano. Nel XIX sec., contenitori per lo stoccaggio delle scorte, costituiti da un grande baule dotato di scompartimenti, sono attestati nelle economie domestiche di condizioni più modeste. La nascente Industria dei generi voluttuari e alimentari mise sul mercato gli stessi prodotti (grassi, pesci marinati o in conserva, prodotti essiccati o affumicati, formaggio) che si trovavano nelle dispense della borghesia, sostituendoli dalla seconda metà del XIX sec. Le dispense, non più necessarie, sparirono progressivamente.
Con i mutamenti intervenuti dalla fine del XVIII sec., le fasi intercorrenti tra la produzione e la consumazione si accelerarono e quasi tutto divenne disponibile sul mercato. Tuttavia, per evitare i tempi di fornitura talvolta lenti, prevenire i periodi di minori entrate o risparmiare acquistando prodotti freschi all'ingrosso, le economie domestiche che disponevano dei necessari mezzi finanziari (ovvero una minoranza) continuarono a costituire scorte. Alla fine del XIX sec. i consumatori poterono disporre di un approvvigionamento regolare. Le conserve moderne, in particolare in vasi di vetro o barattoli di metallo (industria delle Conserve alimentari), sostituirono progressivamente le tradizionali scorte prodotte in casa.
Le casalinghe adottarono le nuove tecniche di conservazione, ma la sterilizzazione a domicilio diminuì quando all'inizio del XX sec. si imposero i prodotti alimentari industriali. I compiti domestici delle donne divennero meno onerosi (Economia domestica) influenzando così i cambiamenti sociali successivi, in particolare l'incremento del lavoro salariato femminile. Si dovette comunque attendere la fine della seconda guerra mondiale prima che gli acquisti frequenti di prodotti di base rimpiazzassero ampiamente l'abitudine, diffusa anche negli ambienti urbani, di preparare e stoccare conserve.
Le scorte domestiche ritrovarono la loro utilità con il razionamento imposto durante i due conflitti mondiali. Le carenze nella gestione dell'approvvigionamento constatate durante la Grande guerra portarono a una riorganizzazione. Il 4.9.1939 l'apparato organizzativo dell'economia di guerra entrò in funzione. Sin dall'aprile dello stesso anno le economie domestiche erano però state invitate a costituire scorte per due mesi di derrate non deperibili.
Va inoltre menz. il ruolo delle ass. femminili nella diffusione delle informazioni e delle raccomandazioni dirette alle casalinghe. Prima del conflitto, l'ufficio di guerra per l'alimentazione tenne alcune riunioni con le loro rappresentanti per discutere delle misure da adottare. Raccomandato dalle ass. femminili, nel 1939 fu distribuito gratuitamente un primo opuscolo intitolato La donna sviz. e l'approvvigionamento del Paese.
Durante la Guerra fredda, la difesa nazionale non riguardò più unicamente l'esercito, ma anche l'intera pop. Istituita nel 1954, la protezione civile raccomandò di costituire delle scorte di emergenza consumabili senza essere cucinate (conserve di carne e pesce, formaggio in scatola, biscotti, fette biscottate, cioccolato) per assicurare la sopravvivenza nei rifugi. La legge fed. sull'approvvigionamento economico del Paese del 1982 assegnò alla Conf. il compito di informare la pop. sulla costituzione di riserve domestiche non obbligatorie. Nel 2001 il Consiglio fed. confermò l'utilità delle scorte individuali, essenzialmente in caso di catastrofi o di problemi di approvvigionamento del Paese. Le riserve di 2 kg di zucchero e di materie grasse raccomandate per persona hanno permesso il mantenimento di grandi coltivazioni (barbabietola da zucchero, colza) sovvenzionate dalla Conf. fino all'inizio del XXI sec.
L'ufficio fed. per l'approvvigionamento economico del Paese informò regolarmente la pop. sulla necessità di costituire scorte domestiche. Fino agli anni 1980-90, una campagna nazionale veniva lanciata ogni due anni, ad esempio nel 1983 con la distribuzione di ca. 1,5 milioni di opuscoli (Scorta d'emergenza/Saggia previdenza); in seguito le autorità si rivolsero a un pubblico più mirato, in particolare nel quadro dei corsi di economia domestica.