6.4.1796 Reggio Emilia, 5.3.1868 Viganello (oggi com. Lugano), catt., di Reggio Emilia. Figlio di Bernardo e di Claudia Scaruffi, contessa. Caterina Bussolini. Di fam. comitale emiliana, intraprese inizialmente la carriera militare a Modena. Vicino agli ambienti della Carboneria, risultò implicato nelle cospirazioni it. del 1821 e perciò condannato a morte in contumacia dal duca di Modena Francesco IV. Cercò rifugio in Svizzera, giungendo a Lugano nel 1822, dove avrebbe preso stabile dimora dopo alcuni viaggi in Francia, Inghilterra e Belgio. A Lugano si dedicò al commercio di grani per conto di una ditta argoviese, che gli valse nel 1834 la cittadinanza di quel cant. Convinto repubblicano avverso alla dominazione straniera in Italia, nel 1839 fu temporaneamente espulso dal Ticino dal governo conservatore. Subito riammesso dopo la rivoluzione radicale, fu in rapporto di fraterna amicizia con Giuseppe Mazzini, di cui rappresentò il principale uomo di fiducia nel Ticino. Nel 1853 subì un processo a Coira, insieme a Lodovico Clementi e Carlo Cassola, per detenzione illegale di armi, legata a un tentativo insurrezionale mazziniano che avrebbe dovuto avvenire nel Tirolo.
Riferimenti bibliografici
- G. Martinola, Gli esuli italiani nel Ticino, 1, 1980, 103-106; 2, 1994
- DBI, 59, 426-430
Scheda informativa
Dati biografici | ∗︎ 6.4.1796 ✝︎ 5.3.1868 1796-04-061868-03-05 |
Classificazione
Migrazione / Profughi / Rifugiati politici |