In it., il termine è documentato per la prima volta negli atti della prima Conferenza nazionale delle sezioni it. dell'Internazionale (agosto 1872). Per alcuni anni in concorrenza con gli appellativi "fratello" e "cittadino", va ricondotto al franc. compagnon.
All'interno del Movimento operaio svizzeroted., l'appellativo Genosse (compagno) soppiantò negli anni 1880-1900 quello di Bürger (cittadino), termine utilizzato dal 1848 in poi e che negli ambienti socialisti e marxisti aveva assunto con il tempo un significato diverso. Mentre nel Partito socialista (PS) l'appellativo Genosse è tutt'oggi in uso, nei Sindacati è stato sostituito da Kollege (collega) dagli anni 1920-30, ma soprattutto dagli anni 1930-40. Nel ME e nell'età moderna, Genosse designava genericamente persone della medesima condizione giur. che esercitavano diritti d'uso in comune (Comunità). L'espressione aveva quindi una connotazione sia egualitaria, sia democratica.
Nel movimento operaio della Svizzera franc., gli appellativi differirono a seconda del periodo, dell'orientamento politico e delle categorie professionali; risulta quindi impossibile associare i singoli termini a un'epoca precisa. Attorno al 1848, negli ambienti socialisti apparentemente era diffuso l'appellativo citoyen (cittadino). Nei verbali dei sindacati, fino al 1880 risultava predominante il piuttosto formale monsieur (signore), sebbene cominciasse già ad apparire regolarmente anche confrère (confratello). L'espressione collègue (collega) entrò nell'uso corrente solo a cavallo del 1900 diventando, così come nella Svizzera ted., la norma negli ambienti sindacali nel periodo tra le due guerre mondiali. Negli anni della prima Internazionale (1864-72) citoyen veniva utilizzato come saluto; la formula citoyens et chers camarades (cittadini e cari compagni) risulta ad esempio attestata nel 1869. A partire dal 1871, l'espressione compagnon (compagno) si affermò progressivamente negli ambienti libertari, imponendosi inoltre anche tra gli anarchici e i sindacalisti rivoluzionari. Solo alla fine del XIX sec., la popolarità dell'appellativo camarade aumentò, senza che le altre denominazioni cadessero tuttavia completamente in disuso.