Per consumatori si intendono gli individui che soddisfano i loro bisogni di beni di consumo facendo ricorso al mercato. Questo significato si impose nel XX sec. nel modello dell'economia di mercato, e comprende l'acquisto o l'appropriazione, l'uso e il consumo di beni. La sovranità dei consumatori e la libertà di consumo implicano, in analogia con la sovranità politica del cittadino, la possibilità di influire sul mercato attraverso i comportamenti e la libertà di scelta (Consumi). Dagli anni 1960-70 la scelta dei prodotti da parte dei consumatori è fortemente influenzata dalla Pubblicità.
Dalla metà del XIX sec. si costituirono ass. e Cooperative di consumo di ispirazione socialista e filantropica, che quali organismi di autoaiuto si impegnavano a fornire ai loro membri beni di uso quotidiano a basso prezzo. Nel periodo fra le due guerre in Svizzera la tutela degli interessi dei consumatori fu assunta, oltre che dal movimento delle cooperative (Cooperativismo), anche dalle ass. femminili e dai sindacati. Solo dopo la seconda guerra mondiale la politica dei consumatori si è articolata in ampie rivendicazioni circa la tutela, l'informazione, la partecipazione alle decisioni politiche ed economiche degli stessi.
La società dei consumi, partita dagli Stati Uniti, si è sviluppata tra il 1950 e il 1970 in tutti i Paesi occidentali industrializzati, parallelamente alla crescita economica, al miglioramento del livello di vita, all'espansione dell'economia dei beni di consumo e all'individualizzazione degli stili di vita. La ricerca scientifica (di mercato e sui consumi) cominciò a interessarsi ai consumatori. Attraverso l'adozione di misure diverse - educazione e informazione dei consumatori, osservazione del mercato, controllo dei prezzi, obbligo della dichiarazione delle merci, test comparativi sui prodotti - si cercò di impedire gli effetti negativi del consumo e il prevalere dei produttori sui consumatori. L'Ist. sviz. di economia domestica, fondato nel 1948 a Zurigo, si impegnò presto nel campo della politica dei consumatori; ad esso fecero seguito, tra gli altri, il Comitato d'azione per i salariati e i consumatori, la prima ass. sviz. operante su scala nazionale, fondato nel 1955 dall'Unione sindacale sviz. (USS), la Federazione delle soc. sviz. degli impiegati (FSI), il Sindacato sviz. dei servizi pubblici (SSP) e l'Unione sviz. delle cooperative di consumo (USC). Quali org. mantello si costituirono nel 1959 la Commissione romanda delle consumatrici (poi Federazione romanda dei consumatori) e nel 1961 il Forum delle consumatrici della Svizzera ted. e l'Ass. consumatrici della Svizzera it. Nel 1964 il Comitato d'azione per i salariati e i consumatori diede vita alla Fondazione per la protezione dei consumatori, che si è presentata all'opinione pubblica attraverso la realizzazione di test sulla qualità dei prodotti. Nello stesso anno venne fondata la Federazione sviz. dei consumatori, sostenuta soprattutto dal Forum delle consumatrici e dalla Commissione romanda delle consumatrici. Alla fine del 1963 il DFE creò una commissione di studio per i problemi dei consumatori, in cui erano rappresentate tutte le principali org. del settore; alla fine del 1964 la commissione consegnò il suo rapporto conclusivo sulla situazione generale dei consumatori, nel quale chiese la creazione di un ufficio fed. ad hoc. Nel 1965 vennero pertanto istituiti la commissione fed. dei consumi e l'ufficio fed. dei consumi.
L'art. costituzionale sulla protezione dei consumatori (art. 97 della Costituzione fed. del 1999) è stato accettato in votazione popolare nel 1981; esso offre una protezione debole se lo si raffronta al quadro intern. Una prima mozione per la creazione di un art. costituzionale era stata depositata in Consiglio nazionale nel 1967; da allora le posizioni politiche si erano definite da un lato attorno alla partecipazione dei consumatori, dall'altro alla libertà di commercio e di industria. Negli anni 1970-80 apparvero nuove forme e contenuti (rinnovamento della Migros, o Migros-Frühling, negozi con prodotti del Terzo mondo, movimento ecologista, opposizione contro gli alimenti geneticamente modificati) che diedero nuova linfa a una politica dei consumatori fino ad allora piuttosto ferma e orientata alle ass. L'iniziativa popolare "contro i prezzi abusivi", depositata nel 1979 dalle org. dei consumatori, portò nel 1985 alla legge sulla Sorveglianza dei prezzi. Dagli anni 1980-90 i problemi dei consumatori vengono affrontati dalla radio e dalla televisione e da riviste appositamente concepite (K-Tip, J'achète mieux, La borsa della spesa). Alla fine del XX sec. consistenti gruppi di consumatori hanno seguito gli appelli al boicottaggio di alcuni prodotti ( ad esempio della Shell o della Benetton) lanciati da org. non governative.