
Sull'onda delle rivolte studentesche (rivolte giovanili), alla fine del 1968 a Zurigo si formò un gruppo di donne che in occasione di una manifestazione del febbraio 1969 si presentò la prima volta in pubblico come Movimento di liberazione della donna (MLD). Vennero poi fondati gruppi in altre città della Svizzera tedesca, francese (Mouvement pour la libération de la femme, MLF) e italiana (Movimento femminista ticinese, MFT), legati tra loro ma senza vincoli stretti. Richiamando volutamente i movimenti di liberazione del cosiddetto Terzo mondo, postularono la liberazione delle donne dalle costrizioni del nucleo famigliare (ruoli sessuali). Con azioni dal forte impatto mediatico, il Movimento di liberazione della donna criticò la posizione delle donne nella società e la morale sessuale (sessualità) dominante, rivendicando la creazione di asili nido, il libero accesso ai mezzi contraccettivi e la depenalizzazione dell'aborto. Il movimento, che influenzò in maniera determinante le fasi iniziali del nuovo movimento femminista, fu assorbito negli anni 1980 dalle molteplici espressioni del femminismo.