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Movimento ecologista

Il movimento ecologista, detto spesso anche movimento ambientalista, pone al centro della sua attività politica il rapporto dell'individuo e della società con l'ambiente circostante. Ancora all'inizio degli anni 1970-80 era conosciuto come movimento per la protezione della Natura. Impostasi in seguito, la denominazione corrente sottolinea maggiormente le minacce a cui sono sottoposti il pianeta terra e l'habitat naturale dell'essere umano.

Dall'inizio del XX sec. varie org. si impegnarono a difesa della natura e del paesaggio, ad esempio la Lega sviz. per la protezione della natura (LSPN, dal 1997 Pro Natura), fondata nel 1909. La concezione tradizionale della protezione ambientale poneva l'accento sulla tutela del paesaggio, la salvaguardia dei monumenti naturali e la creazione di riserve naturali (Parco nazionale svizzero), ed era accompagnata da una visione della natura romantico-patriottica e da posizioni critiche nei confronti della modernizzazione e della cultura di massa (Heimatschutz). Negli anni 1950-60 e 1960-70 crebbero le resistenze verso le centrali idroelettriche e poi verso le conseguenze dell'inquinamento idrico e atmosferico. Tali posizioni, in controtendenza rispetto alla diffusa euforia della crescita e del benessere, costituirono le prime avvisaglie di una critica ecologista all'idea di progresso. Parte del movimento per la protezione della natura sostenne i gruppi che lottavano contro l'inforestierimento, i quali vedevano nell'immigrazione la causa della cementificazione e della sovrappopolazione. Per l'Azione nazionale per il popolo e la patria sin dall'inizio la difesa della natura e dell'ambiente costituì un elemento importante e duraturo del proprio programma politico.

In Svizzera l'attenzione dell'opinione pubblica per i problemi ambientali raggiunse un primo apice all'inizio degli anni 1970-80, grazie all'anno europeo della conservazione della natura (1970), all'articolo sulla protezione dell'ambiente inserito nella Costituzione fed. nel 1971 e al primo rapporto del Club di Roma (1972). La crisi petrolifera e la recessione economica nel 1973 posero fine all'alta congiuntura e rafforzarono i dubbi riguardo all'idea di progresso. Sullo sfondo di questo contesto politico-sociale nacque il moderno movimento ecologista. I Movimenti antinucleari, che ne costituirono la componente più importante, furono in grado di promuovere un'ampia mobilitazione su temi di politica ambientale. Le radici socioculturali del movimento ecologista affondavano nella controcultura della generazione del 1968, che poneva l'accento sui valori postmateriali, le esigenze dell'essere umano e le forme di vita alternative.

"Con il treno attraverso le Alpi, sì". Manifesto del partito ecologista ginevrino in vista della votazione del 20.2.1994 sull'iniziativa popolare per la protezione della regione alpina dal traffico di transito (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
"Con il treno attraverso le Alpi, sì". Manifesto del partito ecologista ginevrino in vista della votazione del 20.2.1994 sull'iniziativa popolare per la protezione della regione alpina dal traffico di transito (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste). […]

L'occupazione del sedime della centrale atomica di Kaiseraugst nel 1975 è considerato il momento fondante del moderno movimento ecologista. Nuove forme di opposizione quali occupazioni, manifestazioni, azioni dirette costituirono importanti strumenti di lotta politica. L'ambientalismo ricorse inoltre massicciamente alla democrazia diretta: solamente nell'ambito dell'energia e dei trasporti, tra il 1977 e il 2003 19 oggetti in votazione furono originati da iniziative promosse dal movimento ecologista. Anche se tutte vennero respinte dal popolo, a eccezione della moratoria sulla costruzione di centrali nucleari (1990) e dell'iniziativa delle Alpi (1994), nel complesso le istanze ecologiste beneficiarono di un sostegno relativamente elevato (in media 38,5% di voti favorevoli).

Negli anni 1980-90 ebbe inizio l'integrazione del movimento ecologista nel sistema politico sviz. Ass. ambientaliste come la LSPN, la Soc. sviz. per la protezione dell'ambiente (fondata nel 1971) e l'Ass. traffico e ambiente (nata nel 1979) e org. intern. di massa quali il WWF e Greenpeace assunsero un crescente peso politico. Il diritto di ricorso delle ass. e il coinvolgimento nel processo decisionale preparlamentare accentuarono tale tendenza, così come l'entrata dei Verdi nei parlamenti e negli esecutivi. Negli ultimi decenni le org. ambientaliste sono state nuovamente confrontate in maniera crescente con le pressioni degli ambienti economici e dei partiti della destra borghese, come dimostrano le discussioni sulla limitazione del diritto di ricorso delle ass. (un'iniziativa popolare in tal senso è stata respinta nel 2008 con il 66% dei voti) e sul potenziamento dell'energia atomica. D'altro canto, con il dibattito sui mutamenti climatici condotto su scala planetaria e le rivendicazioni per una riduzione delle emissioni di gas serra, gli obiettivi cruciali del movimento ecologista sono diventati parte integrante dell'agenda politica.

Riferimenti bibliografici

  • R. Levy, «Politische Basisaktivität im Bereich der Umweltproblematik», in Schweizerisches Jahrbuch für Politische Wissenschaft, 21, 1981, 9-37
  • F. Walter, Les Suisses et l'environnement, 1990
  • H. Zwicky, «Umweltaktivierung in den 80er Jahren», in Schweizerisches Jahrbuch für Politische Wissenschaft, 33, 1993, 185-203
  • D. Skenderovic, «Die Umweltschutzbewegung im Zeichen des Wertewandels», in Rechte und linke Fundamentalopposition, a cura di U. Altermatt et al., 1994, 33-61
  • L. Kummer, Erfolgschancen der Umweltbewegung, 1996
  • M. Giugni, F. Passy, Zwischen Konflikt und Kooperation, 1999 (franc. 1997)
  • P. Kupper, Atomenergie und gespaltene Gesellschaft, 2003
Link

Suggerimento di citazione

Damir Skenderovic: "Movimento ecologista", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 27.03.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/016515/2012-03-27/, consultato il 27.03.2025.