
Con il termine di luddismo si designa quel movimento che realizzò la distruzione intenzionale di impianti meccanici di produzione (macchinari, fabbriche), e che trae il nome da Ned Ludd, capo leggendario delle proteste che si verificarono in Inghilterra tra il 1811 e il 1817; i suoi aderenti sono chiamati luddisti o ludditi. La ricerca storica tradizionale vedeva nel luddismo una reazione contro il progresso e la tecnica da parte di lavoratori e piccoli commercianti, pronti all'uso della forza e organizzati in forma spontanea, che consideravano la presenza delle macchine nelle fabbriche una minaccia per la loro sopravvivenza (Industrializzazione). Le ricerche recenti, influenzate dal fondamentale studio di Edward Palmer Thompson, ritengono invece che il luddismo sia l'ultimo atto di un processo in cui le vittime si erano inutilmente rivolte ad autorità e fabbricanti al fine di proibire l'introduzione delle macchine nella produzione industriale. I risultati della ricerca storica mostrano inoltre come le azioni di distruzione furono condotte in modo organizzato e differenziato ed ebbero anche l'appoggio di persone non direttamente toccate dalla meccanizzazione. L'incendio di Uster (1832) rappresenta il solo caso significativo di luddismo conosciuto in Svizzera.