1430, 7.8.1475 Porrentruy, di Berna. Figlio di Loy, membro del Piccolo Consiglio, divenuto signore di Signau in seguito al matrimonio con Klara von Büren. 1) (1449) Anna von Rüssegg, figlia del donzello Henmann II, signore di Büren e cittadino di Lucerna; 2) (1467) Barbara, figlia di Kaspar von Scharnachtal. Dal 1439 seguì una formazione commerciale a Basilea presso Wernlin von Kilchen, capo della Halbisen-Gesellschaft, il che gli permise, attraverso numerosi soggiorni in Spagna (tra l'altro a Barcellona) tra il 1444 e il 1449, di inserirsi negli affari della Compagnia Diesbach-Watt. Dedicatosi alla politica, con questa soc. mantenne legami di natura unicamente finanziaria. L'appartenenza alla soc. di nobili zum Distelzwang, la sua generosità e le sue doti retoriche ne accelerarono l'ascesa politica: entrò nel Gran Consiglio nel 1450, nel Piccolo Consiglio nel 1452, al posto del padre defunto, e fu poi per due volte scoltetto di Berna (1465-66 e 1474-75). Molto ambizioso e divenuto da poco nobile, D. tentò di superare in termini di prestigio Adrian I von Bubenberg, di antico casato nobiliare, organizzando un pellegrinaggio a Gerusalemme e al monastero di S. Caterina, ai piedi del Sinai, dove - con il cugino Wilhelm (->) - fu insignito del titolo di cavaliere dell'ordine di S. Caterina del Monte Sinai. Nel 1469, non appena D. ebbe acquisito le ultime parti delle signorie di Diessbach e Worb, provenienti dalle eredità delle fam. Kilchen e Bokess, scoppiò il Twingherrenstreit nella giurisdizione di Konolfingen. D. e il suo futuro avversario Adrian I von Bubenberg lottarono per il mantenimento dei diritti signorili contro il gruppo di cittadini che sosteneva lo scoltetto Peter Kistler (1480 ca.).
L'attività nella compagnia Diesbach-Watt permise a D. di comprendere l'importanza economica che rivestiva per Berna l'asse commerciale verso l'Italia e la Spagna attraverso l'Altopiano. Berna si assicurò il controllo di questa via grazie ad antichi trattati di amicizia con i suoi vicini occidentali. Dal 1471 questo sistema protettivo fu minacciato dalla Borgogna, un pericolo che D. riconobbe tempestivamente. Il conte Jacques de Romont, cui appartenevano i possedimenti savoiardi nel Paese di Vaud, strinse un legame di amicizia con il duca Carlo il Temerario, divenendo nel 1473 comandante in capo di un terzo delle truppe borgognone. La duchessa Jolanda, sua cognata, il conte di Neuchâtel e il signore di Valangin giocarono la carta della Borgogna. Per contrastare questi piani, D., che dal 1463 frequentava la corte del re di Francia Luigi XI, tentò di trasformare il trattato di neutralità da lui conseguito nel 1470 in un'alleanza offensiva tra la Francia e i Conf. Dal canto suo, il duca Sigismondo d'Austria, deluso da Carlo il Temerario, che aveva sì occupato i possedimenti asburgici del Sundgau ricevuti in pegno, ma non aveva attaccato la Conf., si volse contro la Borgogna. Durante i negoziati alla corte di Francia, D. preparò la Pace perpetua con l'Austria (1474). Di fronte alle reazioni ostili delle due parti di fronte alla bozza del 1472, Luigi XI assunse il ruolo di mediatore. La pace con l'Austria poté così trovare la sua forma definitiva, favorevole alla Conf. D. proseguì la sua iniziativa antiborgognona, negoziando nel corso dello stesso anno un trattato tra la Francia e la Conf., che fruttò a quest'ultima una pensione annua di 20'000 fiorini e allo stesso D. il titolo di ciambellano del re di Francia. Egli fece appello al suo talento diplomatico anche per realizzare un'intesa tra gli otto cant. e Soletta con le forze della Bassa Unione e il duca Sigismondo. Dopo il successo di questa coalizione a Héricourt, tra la fine del 1474 e l'inizio del 1475 D. richiese un'azione congiunta dell'alleanza offensiva tra la Francia e i Conf., nuovamente contro la volontà di Adrian I von Bubenberg. Solo dopo la morte di D. Berna e la Conf. compresero appieno il valore della sua attività politica: D. aveva indicato a Berna la via di una politica di conquista rivolta verso ovest, che venne ripresa con successo nel 1536.