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Trattato diTorino1816

L'ammissione di Ginevra in seno alla Conf., voluta dagli Alleati, poi dagli stessi interessati e infine accettata dalla Dieta fed. nel 1814, fu subordinata ad alcune condizioni. Tra queste vi era la fine dell'isolamento geografico degli antichi territori ginevrini (Banlieue, castellanie o mandements di Peney e Jussy, enclavi di Genthod e Céligny) e la loro contiguità con la Svizzera tramite l'acquisizione di com. catt. della Savoia e del Pays de Gex. Charles Pictet de Rochemont auspicava per il suo Paese delle frontiere "naturali", ma dovette piegarsi al volere della maggioranza conservatrice del governo ginevrino (appoggiata dalla Dieta), che non intendeva alterare il carattere rif. della Repubblica inglobando un numero troppo elevato di catt. Il protocollo del congresso di Vienna (29.3.1815) stabiliva che il re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia avrebbe ceduto a Ginevra due aree territoriali: 25 km di riva lungo il lago di Ginevra fino a Coudrée (oggi nell'Alta Savoia) e il territorio ai piedi del Salève tra Chancy e Veyrier, con Carouge e Saint-Julien. Al fine di rendere operativo il protocollo vennero in seguito convocate conferenze che non diedero alcun esito. La seconda pace di Parigi (20.11.1815) regolò la questione dei confini sul versante franc. e permise di unire Ginevra al resto della Svizzera. Il trattato riuscì per contro ad apportare solo modifiche provvisorie a quanto era già stato deciso a Vienna riguardo alla sponda sinistra del lago: per rompere l'isolamento di Jussy, Pictet ottenne la regione di Chêne-Thônex in cambio del litorale oltre il com. di Hermance, nonché l'arretramento delle dogane al di là delle montagne che delimitavano il bacino ginevrino. Il trattato di Torino del 16.3.1816 chiuse i negoziati tra la Sardegna e la Svizzera. Ginevra ricevette 20 com. (Communes réunies), ma la Svizzera dovette cedere Saint-Julien e il territorio ai piedi del Salève, mentre la zona franca venne ristretta a una superficie di 151 km2 molto vicina al confine (Zone franche). Il trattato confermò peraltro due disposizioni controverse presenti nel protocollo di Vienna: la religione catt. nei territori ceduti a Ginevra godette di particolare protezione, e la neutralità sviz. venne estesa alla parte della Savoia situata a nord della linea tra Ugine e il lago di Bourget.

Riferimenti bibliografici

  • P. Guichonnet, P. Waeber, Genève et les Communes réunies, 1991
  • P. Guichonnet, La Savoie du Nord et la Suisse, 2001, 1-42
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Suggerimento di citazione

Salomon Rizzo: "Torino, trattato di (1816)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 10.02.2012(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/017224/2012-02-10/, consultato il 29.03.2024.