All'origine di questo affare vi fu la richiesta, inoltrata il 5.2.1902 alle autorità sviz. da Giulio Silvestrelli, ministro it. a Berna, di perseguire penalmente Luigi Bertoni, editore della rivista Le Réveil socialiste-anarchiste, per aver pubblicato un articolo che glorificava l'assassinio di Umberto I, re d'Italia. Il Consiglio fed. invocò la libertà di stampa e l'art. 42 del Codice penale fed. del 1853, secondo il quale l'avvio di un procedimento giudiziario era possibile solo su richiesta formale da parte del governo it. A seguito del rifiuto, da parte dell'Italia, di riconoscere tale normativa e di richiamare in patria Silvestrelli, il 4 aprile Berna decise di interrompere le relazioni ufficiali con l'Italia. Queste ultime vennero ristabilite il 19 luglio grazie all'intervento di Alfred von Bülow, ministro ted. a Berna. Questo affare contribuì all'adozione (1906), da parte delle Camere fed., di una legge più restrittiva concernente la sorveglianza degli anarchici (lex Silvestrelli).
Riferimenti bibliografici
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