
La prima guerra mondiale causò spaccature nel movimento socialista intern. che si divise in base all'appartenenza nazionale (Intesa o Imperi centrali) e, all'interno dei singoli Paesi, a posizioni politiche divergenti (fautori dell'union sacrée, ossia di una coalizione nazionale in difesa della patria, o della lotta di classe). A differenza della seconda Internazionale, Robert Grimm riuscì a convincere eminenti esponenti socialisti contrari alla guerra a partecipare a una conferenza intern. segreta che si tenne dal 5 al 9.9.1915 a Zimmerwald. Fra gli intervenuti, provenienti da 12 Paesi, vi furono, accanto agli sviz. Fritz Platten, Charles Naine e Carl Vital Moor, tra gli altri Lenin, Gregorij Evseevic Zinov'ev, Lev Trockij, Karl Radek, Georg Ledebour (Germania), Alphonse Merrheim (Francia) e Giacinto Menotti Serrati (Italia). Grimm beneficiò del fatto di aver aperto precocemente le pagine della Berner Tagwacht a tutte le correnti socialiste dissidenti e, quale cittadino di un Paese neutrale, di potersi muovere su entrambi i lati del fronte. I partecipanti alla conferenza approvarono un manifesto che criticava il sostegno dei partiti socialisti alla guerra ed esortava a opporsi a quest'ultima e a rompere l'union sacrée. La sua pubblicazione suscitò notevole scalpore, non da ultimo poiché il documento era stato sottoscritto da socialisti ted., franc., it. e russi. La conferenza istituì inoltre una Commissione socialista intern. (CSI) con un segretariato a Berna diretto da Grimm. Nelle intenzioni della maggior parte dei suoi promotori il movimento di Zimmerwald doveva coordinare le attività degli oppositori socialisti alla guerra, ma una minoranza di sinistra, guidata da Lenin, voleva farne il nucleo di una nuova Internazionale rivoluzionaria. Nel congresso di Aarau del 1915 il Partito socialista sviz. si espresse a favore del movimento e alla riunione successiva di quest'ultimo, la conferenza di Kiental del 1916, fu perciò rappresentato ufficialmente. Tale conferenza segnò l'apogeo del movimento di Zimmerwald; il manifesto che vi fu approvato riscosse un'eco ancora più ampia e un sostegno più forte grazie al crescente rifiuto della guerra. In seguito si acuirono le divergenze tra la maggioranza del movimento e la sinistra rivoluzionaria raccolta attorno a Lenin. I contatti furono poi ostacolati dalla mancata concessione di passaporti e visti; l'entrata in guerra degli Stati Uniti, la rivoluzione in Russia e l'affare Grimm-Hoffmann, che costò a Grimm la posizione dirigente nel movimento, minarono definitivamente le basi di quest'ultimo. La CSI, trasferitasi a Stoccolma, vi organizzò una terza conferenza (5-12.9.1917), che tuttavia riscosse scarso interesse.