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AffareMirage

Il 21 giugno 1961 l'Assemblea federale approvò l'acquisto di 100 aerei da combattimento Mirage e stanziò a questo scopo 871 milioni di frs. (forza aerea, esercito). Il 4 maggio 1964 il Consiglio federale domandò un credito addizionale di 576 milioni, di cui 220 milioni per i costi aggiuntivi, suscitando grande sorpresa nell'opinione pubblica. In effetti al parlamento non erano stati presentati tutti i costi, aumentati in seguito alla decisione di costruire i Mirage sotto licenza in Svizzera, di dotarli di sistemi particolari (legati all'elettronica ad esempio) e di trasformarli in velivoli polivalenti, in grado di affrontare missioni di vario genere.

Immagini relative all'affare Mirage nel 1964. A sinistra: proteste sull'Allmend nei pressi del Wankdorf a Berna. A destra: primo giorno del dibattito parlamentare (23 settembre 1964) con in prima fila (da sinistra): i Consiglieri nazionali Kurt Furgler e Pierre Graber, relatori della Commissione parlamentare d'inchiesta, il presidente della Confederazione Ludwig von Moos (in piedi) e il Consigliere federale a capo del Dipartimento militare, Paul Chaudet. Fotografie di Hans Gerber e Siegfried Kuhn (Ringier Bildarchiv, RBA 1-1-3988_1 e -3728-2_2) © Staatsarchiv Aargau, Aarau / Ringier Bildarchiv.
Immagini relative all'affare Mirage nel 1964. A sinistra: proteste sull'Allmend nei pressi del Wankdorf a Berna. A destra: primo giorno del dibattito parlamentare (23 settembre 1964) con in prima fila (da sinistra): i Consiglieri nazionali Kurt Furgler e Pierre Graber, relatori della Commissione parlamentare d'inchiesta, il presidente della Confederazione Ludwig von Moos (in piedi) e il Consigliere federale a capo del Dipartimento militare, Paul Chaudet. Fotografie di Hans Gerber e Siegfried Kuhn (Ringier Bildarchiv, RBA 1-1-3988_1 e -3728-2_2) © Staatsarchiv Aargau, Aarau / Ringier Bildarchiv. […]

Il parlamento, che aveva l'impressione di essere raggirato, rifiutò di entrare in materia e il 17 giugno 1964 istituì la prima Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI, commissioni parlamentari) della sua storia, alla cui presidenza fu nominato il Consigliere nazionale Kurt Furgler, suo promotore. Il rapporto, consegnato il primo settembre, presentò prove schiaccianti: il Dipartimento militare fu accusato di aver tratto in inganno il governo, il parlamento e l'opinione pubblica. Il 24 settembre le Camere decisero di ridurre il numero di aerei da 100 a 57. In realtà, data l'impossibilità di avere modelli polivalenti, i caccia furono solamente 36: dei 21 rimanenti, 12 furono destinati alla ricognizione e gli altri all'addestramento dei piloti.

I responsabili furono puniti. Il divisionario Etienne Primault, capo dell'aviazione, fu sospeso, mentre Jakob Annasohn, capo di Stato maggiore generale, fu sollevato dalle sue funzioni. Il responsabile del Dipartimento militare, Paul Chaudet, sollecitato a rassegnare le dimissioni da numerosi parlamentari, nel 1966 rinunciò a un ulteriore mandato. Da un punto di vista militare, l'affare portò a riconsiderare il concetto di difesa adottato nel 1961 (difesa nazionale).

Per evitare il ripetersi di situazioni analoghe, si rafforzò il controllo parlamentare, ad esempio creando il Servizio di documentazione dell'Assemblea federale, e si fornirono al Dipartimento militare i mezzi organizzativi e gli strumenti peritali necessari all'allestimento di progetti di questa portata.

Riferimenti bibliografici

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Suggerimento di citazione

Paolo Urio: "Mirage, affare", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 11.07.2024(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/017348/2024-07-11/, consultato il 13.05.2025.