ll partito liberal-socialista fu fondato nel 1946 in seguito a una scissione dalla Freiwirtschaftliche Bewegung. Dal profilo ideologico, i suoi aderenti erano quindi vicini ai fautori dell'economia libera, presenti in Svizzera dal 1915. Basandosi sulle teorie dell'economista tedesco Silvio Gesell, questi ultimi sostenevano che la terra, al pari dell'aria e della luce, apparteneva a tutti e che lo Stato avrebbe dovuto cederla in affitto a usufruttuari (lotta contro la speculazione fondiaria). Si schierarono inoltre contro la "schiavitù dell'interesse" e preconizzarono una riforma monetaria: la moneta doveva circolare continuamente ed essere colpita, in caso di tesaurizzazione, da una tassa che agiva come "interesse negativo". In bilico fra una posizione elitaria e una partecipazione attiva alla vita politica, ebbero un Consigliere nazionale a Basilea Campagna nel 1939 (Hans Konrad Sonderegger) e conquistarono da uno a tre seggi in alcuni legislativi cant. della Svizzera ted. Promotore dell'iniziativa per una moneta libera (1951), il partito liberal-socialista ebbe due rappresentanti in Consiglio nazionale - lo zurighese Werner Schmid (1947-51 e 1962-71) e il bernese Friedrich Salzmann (1971-78) - eletti sulla lista dell'Anello degli Indipendenti (AdI), cui il partito era vicino, mentre sul piano cant. perse il suo ultimo esponente a Sciaffusa nel 1976. Nel 1990 il partito confluì nell'INWO-Schweiz (ass. intern., poi iniziativa per un ordine economico naturale).
Riferimenti bibliografici
- Das Programm der Freiheit, 1947
- E. Gruner, Die Parteien in der Schweiz, 1969 (19772)
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