6.9.1800 Chiavenna, 14.2.1876 Roma, di Chiuro (Lombardia). Figlio di Carlo, segr. com. e medico condotto, e di Angelica Pestalozzi. Nel 1821, interrotti gli studi in legge a Pavia, partecipò ai moti piemontesi. Costretto a rifugiarsi a Poschiavo (1822), espatriò poi verso la Russia. Nel 1833 rientrò a Poschiavo. Arrestato nel 1834 in Italia e posto in libertà vigilata, nel 1838 fu amnistiato. Seguace di Giuseppe Mazzini, nel 1848 fu commissario in Valtellina per il governo provvisorio di Milano. Nel 1849 prese parte alle vicende della Repubblica romana e fu perciò costretto a un nuovo esilio a Ginevra e Londra. Collaborò all'Italia del Popolo, foglio mazziniano che uscì a Losanna tra il 1850 e il 1851. Contrario all'accordo tra Giuseppe Garibaldi e la monarchia, dopo il suo rientro in Italia (1859) si dedicò spec. all'attività giornalistica.
Riferimenti bibliografici
- Atti del secondo Convegno su Mazzini e i mazziniani dedicato a M. Quadrio, 1978
- G. Martinola, Gli esuli italiani nel Ticino, 1, 1980, 49 sg.
Scheda informativa
Dati biografici | ∗︎ 6.9.1800 ✝︎ 14.2.1876 1800-09-061876-02-14 |
Classificazione
Migrazione / Profughi / Rifugiati politici |