
2.8.1605 Niederbuchsiten, 2.7.1653 Zofingen, catt., di Niederbuchsiten. Figlio di Hans, contadino, e di Verena Burkhart. 1) (1629) Elisabeth Jäggi; 2) (1640) Elisabeth Kulli, figlia di Ulrich, mugnaio e vicebalivo, vedova di Adam Kölliker, mugnaio. Dopo l'affare della chiusa di Balsthal (1632) fu assolto dall'accusa di aver causato la morte di diversi Bernesi. Grazie al patrimonio della sua seconda moglie divenne uno dei contadini più agiati del Gäu. Fu vicebalivo dell'Oberes Amt del baliaggio di Bechburg (dal 1642/43). Portavoce dei solettesi insorti durante la guerra dei contadini, fu eletto capitano generale dall'assemblea dei contadini riunita a Olten il 20.4.1653. Sostenne che la pop. rurale fosse soddisfatta delle autorità, ma si adoperò anche per impedire il passaggio di soldati stranieri attraverso l'occupazione dei passi giurassiani. In questo modo sottovalutò il malcontento dei contadini e fu osteggiato dagli insorti radicali, pur mantenendo il ruolo di capo. Adottò una strategia accorta, informando continuamente le autorità e coinvolgendole nelle Landsgemeinden locali, ciò che contribuì a un'amichevole conciliazione del conflitto a Soletta il 20 maggio. Il 21 maggio partecipò alla spedizione su Berna, assumendo una funzione di mediatore su invito di Niklaus Leuenberger. In questa occasione si presentò probabilmente come difensore degli interessi di Soletta, trattando con i rappresentanti del potere da pari a pari. Su pressione della Conf., le autorità solettesi estradarono Z. a Zofingen, pur cercando di impedirne l'esecuzione. La pena esemplare emessa dal tribunale penale conf., sproporzionata rispetto al ruolo di Z. nella guerra dei contadini, riflette soprattutto la volontà di Berna e Zurigo di umiliare Soletta. Dopo che i figli di Z. si erano impegnati a pagare una multa alle autorità, i beni fam. furono restituiti. La vicenda di Z. ispirò il dramma popolare Adam Z. (1888) di Josef Joachim.