29.5.1617 Milano, 19.2.1673 Roma, catt., discendente di un casato comitale di Arona. Dal 1623 studiò letteratura e teol.; nel 1636 conseguì il dottorato utriusque iuris e due anni dopo divenne referendario della Segnatura. Fu governatore di Ascoli (1643-52), inquisitore di Malta (1652-54), patriarca titolare di Alessandria (1654-70), nunzio in Svizzera (1654-65), governatore di Roma (1666-68), nunzio in Spagna (1668-70) e cardinale segr. di Stato (1670-73). Come nunzio in Svizzera, nel 1655 sostenne con forza il rinnovo della Lega d'Oro, stipulata nel 1586 fra i cant. catt., e la sua estensione alla Glarona catt.; respinse invece il piano di Johann Heinrich Waser per rinnovare l'alleanza estendendola a tutti i cant. conf. Dopo la prima guerra di Villmergen, si prodigò per una rapida conclusione di un trattato di pace; il suo tentativo di tenere a freno gli intendimenti bellicosi di parte dei catt. e di conservare la pace confessionale in Svizzera gli provocò l'accusa da parte di Svitto e Uri di avere attitudini troppo amichevoli nei riguardi dei prot. Si sforzò invano di allentare le tensioni sorte fra i cant. catt. intorno alla persona di Sebastian Peregrin Zwyer von Evibach. Particolarmente attento agli ordini religiosi esenti, il suo progetto di creare una quasi-diocesi dell'abbazia di Disentis (14 parrocchie) si scontrò con l'opposizione del vescovo di Coira, Johann VI Flugi von Aspermont; si attirò oppositori anche influenzando in misura massiccia la riforma della congregazione benedettina elvetica. Durante la visita apostolica del 1663 a Friburgo, confermò l'esenzione del capitolo di S. Nicola, emanò gli Statuti borromei e nominò Heinrich Fuchs commissario apostolico.
Riferimenti bibliografici
- DBI, 13, 42-45
- HS, I/1, 47 sg.; II/2, 276, 288; III/1
- A. Portmann-Tinguely (a cura di), Kirche, Staat und katholische Wissenschaft in der Neuzeit, 1988, 67-69
- U. Fink, Die Luzerner Nuntiatur 1586-1873, 1997
Scheda informativa
Dati biografici | ∗︎ 29.5.1617 ✝︎ 19.2.1673 1617-05-291673-02-19 |