
ca. 1465 Friburgo, menz. dal 1480 al 1523 . Figlio di Erhart Frieso, panettiere, cittadino di Friburgo dal 1448. Cugino di Hans (->). Allievo del pittore bernese Heinrich Bichler, attivo a Friburgo dal 1470, F. eseguì piccoli lavori tra il 1480, anno in cui è cit. in relazione alla consegna di un dipinto commemorativo della battaglia di Morat commissionato al suo maestro, e il 1487, data della sua ammissione alla corporazione basilese del Cielo. Dopo il soggiorno a Basilea, continuò la formazione nella Germania meridionale. Rientrato nella città natale nel 1498, fu nominato pittore ufficiale ed eseguì diverse commissioni sia pubbliche che private. Membro del Consiglio dei Cinquecento dal 1503 al 1509, lasciò probabilmente Friburgo nel 1510 per trasferirsi a Berna, dove è attestato nel 1516. Tra gli artisti attivi a Friburgo era l'unico originario della città. Se si eccettuano alcuni disegni e le illustrazioni della cronaca di Peter von Molsheim (1480), l'opera di F. è costituita da dipinti su tavola di tema religioso. Tra il 1503 e il 1514 realizzò una quarantina di quadri. Tra le sue opere più importanti figurano i retabli di Bugnon (1507, Museo di arte e di storia, Friburgo), di S. Antonio (1506, chiesa dei francescani, Friburgo) e della chiesa di S. Giovanni (1514, Kunstmuseum, Basilea), e un ciclo mariano di cui si sono conservate nove scene (1512, oggi a Basilea, Norimberga e Amburgo). L'opera di F., artista tra i più realisti dell'epoca, pur restando fedele alla tradizione medievale presenta elementi innovativi sul piano dell'iconografia e della rappresentazione del mondo. Per la forte personalità e la pittura di vena marcatamente espressiva, con tutta probabilità ispirata a sincere preoccupazioni religiose, F. si colloca in una posizione di primo piano tra i suoi contemporanei.