3.5.1469 Firenze, 22.6.1527 Firenze. Discendente di una fam. in vista ma economicamente decaduta. Dal 1498 al 1512 fu segr. della Repubblica fiorentina, con l'incarico di reggere la seconda cancelleria, responsabile della politica militare e delle relazioni estere e diplomatiche. In tale funzione, senza disporre di ulteriori competenze proprie ma tenuto in alta considerazione come consigliere e ideologo, viaggiò più volte in territori esteri it. ed europei, ad esempio nel 1507-08 in Germania, attraversando in quell'occasione (via Ginevra e Costanza) la Svizzera. Nel 1508 realizzò un resoconto di quel viaggio, rielaborato nel 1512. Messo politicamente fuori gioco dopo il ritorno al potere a Firenze della linea principale dei Medici nel 1512, si rifugiò in un intensivo studio teorico della politica e della storia. In suoi tre testi centrali, i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (dal 1513), i sette libri Dell'arte della guerra (1521) e lo scambio epistolare con Francesco Vettori, attribuì alla Conf. - da M. osservata con grande interesse dopo la vittoria riportata a Novara il 6.6.1513 - la funzione centrale di dimostrare la validità attuale delle antiche regole romane per una politica e una condotta di guerra che abbia successo. Questa esemplarità riguardava la tecnica di combattimento della falange di fanteria, la necessaria identità tra cittadino e soldato, la religione quale strumento di rafforzamento interno dello Stato e soprattutto la capacità di isolarsi dalle influenze indebolenti e disgreganti provenienti dalla cultura elitaria it. di stampo umanistico-individualistico: una cultura che M. intuì potesse essere conquistata dalla Svizzera secondo il precedente romano in una lettera a Vettori del 26.8.1513. Questo mito di una Conf. arcaica e rurale, meritocratica e non clientelare, patriottica e agguerrita, ha alimentato fino a oggi il modo in cui la Conf. stessa si rappresenta e viene a sua volta vista dagli altri.
Frontespizio di una edizione in-quarto delle opere di Machiavelli datata 1550, ma pubblicata a Ginevra nella prima metà del XVII secolo (Universitätsbibliothek Basel).
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Riferimenti bibliografici
- F. Scorretti, Machiavelli e gli Svizzeri, 1942 (franc. 1942)
- L. von Muralt, Machiavellis Staatsgedanke, 1945, 125-146
- V. Reinhardt, «Machiavellis helvetische Projektion», in RSS, 45, 1995, 301-329
- B. Wicht, L'idée de milice et le modèle suisse dans la pensée de Machiavel, 1995
- V. Reinhardt, «Virtuelle Schweiz - Diskurs über die Eidgenossenschaft im Italien des frühen 16. Jahrhunderts», in Schweizerische Kirchenzeitung, 174, 2006, n. 51/52, 873-876
- DBI, 67, 81-97
Scheda informativa
Dati biografici | ∗︎ 3.5.1469 ✝︎ 22.6.1527 1469-05-031527-06-22 |
Classificazione
Formazione e scienze / Scienze / Storia |