
22.2.1721 Lucerna, 14.5.1798 Engelberg, catt., di Lucerna. Figlio di Leodegar, oste, e di Katharina Meyer. Dopo il collegio dei gesuiti a Lucerna, frequentò la scuola conventuale di Engelberg (dal 1736). Entrato nell'abbazia nel 1737, professò i voti (1738), fu ordinato sacerdote (1744) e divenne gran cellario (1750), priore (1754), amministratore dei beni conventuali e parroco a Sins (1767) e abate di Engelberg (dal 1769). Nel 1761 concluse un accordo con i Falcini, fam. di commercianti lucernesi, grazie a cui venne introdotta a Engelberg la pettinatura della seta, che fino al XIX sec. rappresentò un'importante fonte di guadagno per la valle. Ispirandosi alle teorie fisiocratiche, migliorò l'allevamento e adottò misure di razionalizzazione che diedero nuovi impulsi al commercio del formaggio di Engelberg attraverso il San Gottardo. Di ampie vedute e amante dell'arte, nel 1768 fondò con Franz Joseph Leonti Meyer von Schauensee, suo amico di gioventù, la Helvetische Konkordiagesellschaft. Johann Rudolf Schinz, pastore rif. zurighese con cui ebbe una fitta corrispondenza, lo definì un prelato illuminato, più per la filantropia e la responsabilità sociale dimostrata nei confronti dei sudditi che per le sue idee politiche. Nel 1774 la posizione di S. si indebolì, poiché i pieni poteri spirituali dell'abate sulla parrocchia di Engelberg furono resi al vescovo di Costanza. Su pressione degli ab. della valle di Engelberg e su consiglio di Franz Bernard Meyer von Schauensee, futuro ministro della giustizia dell'Elvetica, nel 1798 l'abbazia rinunciò ai suoi diritti signorili e venne concessa l'indipendenza agli ab. della valle; S. fu quindi l'ultimo abate della libera signoria di Engelberg.