
2.5.1806 Chevilly, 5.5.1874 Parigi, rif., di Chevilly. Figlio di Charles-Alexandre-Gabriel, contadino, e di Susanne Huguenin, di La Sarraz. Celibe. Divenuto orfano nel 1816, fu affidato a suo zio François a Lione. Dopo i primi studi artistici alla scuola S. Pietro con Claude Bonnefond, nel 1825 entrò nella scuola di belle arti di Parigi, poi nell'atelier di Louis Hersent. Nel 1828 iniziò un viaggio in Italia che si concluse nel 1834 con l'incontro con John Lowell, un ricco industriale statunitense che lo assunse come disegnatore per un viaggio intorno al mondo. Nel 1835 visitò l'Egitto e la Nubia; colpito da malattia, dovette abbandonare Lowell a Khartoum. Malato e quasi completamente cieco, soggiornò per un anno in Egitto e in Libano. Fece ritorno a Parigi nel 1838, portando con sé centinaia di disegni e acquerelli. Organizzò un proprio atelier e ottenne le prime commissioni, in particolare l'esecuzione di pitture murali al castello di Dampierre (Ile-de-France), in seguito cancellate per ordine di Jean Auguste Dominique Ingres. Nel 1843 realizzò il suo capolavoro, Le illusioni perdute (conservato al Museo del Louvre), che ottenne un enorme successo.
In seguito G. riprese l'atelier di Paul Delaroche, che diresse per più di due decenni e fu luogo di formazione di due generazioni di pittori sviz. (fra gli altri Albert Anker, François Bocion, Albert de Meuron, Jean-Paul Milliet, Edmond de Pury) e, negli anni 1860-70, di giovani impressionisti franc. (Auguste Renoir, Alfred Sisley, Frédéric Jean Bazille e Claude Monet). Nel 1845 Marc-Louis Arlaud gli affidò l'incarico di dipingere Le Major Davel (terminato nel 1850 e andato distrutto nel 1980), che fece sensazione in occasione della sua esposizione a Losanna. Seguì una seconda commissione, Les Romains passant sous le joug (terminata nel 1858), anch'essa all'origine di un notevole successo. Un terzo incarico ottenuto in terra vodese non fu per contro mai eseguito. G. realizzò inoltre ritratti di diverse personalità vodesi, fra cui Juste Olivier, Louis Vulliemin, Victor Ruffy, William Haldimand, Emmanuel-Vincent Dubochet, Louis Ormond e Jean-Jacques Mercier. Dal 1849 rinunciò a partecipare ai Salon di Parigi in segno di protesta nei confronti del governo di Napoleone III; continuò per contro a esporre in Svizzera. In occasione dell'Esposizione universale di Parigi del 1867 organizzò il padiglione sviz. Durante la guera franco-prussiana del 1870-71, si rifugiò dapprima a Fleurier presso i suoi amici Charles Clément e Fritz Berthoud, poi a Losanna.