de fr it

Aids

"Stop AIDS". Francobollo per la campagna di prevenzione dell'AIDS del 1994, realizzato da Niki de Saint Phalle © La Posta Svizzera.
"Stop AIDS". Francobollo per la campagna di prevenzione dell'AIDS del 1994, realizzato da Niki de Saint Phalle © La Posta Svizzera.

Acronimo per Acquired Immune Deficiency Syndrome (sindrome da immuno deficienza acquisita), un nuovo tipo di malattia descritto per la prima volta negli Stati Uniti nel 1981 e inizialmente diffuso soprattutto fra i giovani maschi omosessuali. Analogie epidemiologiche con l'epatite B fecero sospettare che si trattasse di un'infezione virale trasmessa per via ematica e venerea; nel 1983 l'Ist. Pasteur di Parigi, seguito poco dopo dai National Institutes of Health statunitensi, scoprì il retrovirus responsabile della malattia, detto HIV (Human Immunodeficiency Virus).

In Svizzera i primi casi furono osservati nel 1982. Fino al 1985 (primi test HIV) erano noti 96 casi corrispondenti alla definizione di Aids; in seguito l'aumento fu rapido. Il 31.12.2010 erano registrate 9157 persone affette dalla malattia (di cui 5841 già decedute, con un massimo di 686 decessi nel 1994); le fasce più colpite erano quelle dei maschi omosessuali o bisessuali (3095) e dei tossicomani che assumono droghe per via endovenosa (2121 uomini, 1055 donne). Fra i casi di trasmissione puramente eterosessuale vi erano 1260 uomini e 1105 donne. Un numero abbastanza importante di malati è stato inoltre contagiato in modo diverso (trasfusioni di sangue, trasmissione madre-figlio).

Casi di Aids 1982-2010

AnnoCasi
prima del 198696
198690
1987165
1988348
1989453
1990456
1991611
1992644
1993671
1994710
1995734
1996542
1997562
1998422
1999262
2000255
2001217
2002199
2003281
2004299
2005235
2006163
2007194
2008194
2009176
2010178
Casi di Aids 1982-2010 -  Bollettino dell'Ufficio federale della sanità pubblica

La comparsa della malattia ha preoccupato notevolmente la pop. poiché inizialmente non esisteva una terapia efficace. Al tempo stesso sono aumentate l'aggressività e le paure nei confronti delle fasce più a rischio (omosessuali e tossicomani). La lotta contro l'Aids si concentra spec. sulla prevenzione e punta soprattutto al non facile obiettivo di modificare i comportamenti: l'ufficio fed. della sanità pubblica ha condotto vaste campagne informative con spot televisivi, manifesti pubblicitari e inserzioni per promuovere l'uso del profilattico e di siringhe sterili. Il tema della sessualità, prima tabuizzato, è divenuto oggetto di dibattiti molto più ampi e più obiettivi, ma è difficile valutare se siano mutati in misura analoga anche i comportamenti individuali. Dopo il 1995 la progressione della malattia nelle persone infette è stata rallentata grazie all'uso di terapie antiretrovirali combinate. Il numero dei decessi è calato di anno in anno. Fra i Paesi industrializzati la Svizzera è uno di quelli più colpiti; i più alti tassi di incidenza della malattia sono stati registrati nei cant. Zurigo, Ginevra, Vaud e Basilea Città. Nel 2010, i costi per le misure adottate dalla Conf. per fronteggiare l'epidemia ammontavano a 8,1 milioni di frs. Su scala mondiale la malattia colpisce molto più duramente le nazioni dell'Africa subsahariana.

Riferimenti bibliografici

  • Boll. dell'Ufficio federale della sanità pubblica
  • M. D. Grmek, Histoire du SIDA, 1990 (con bibl.)
  • Ohne Dings kein Bums: 20 Jahre Aids-Arbeit in der Schweiz, 2005
Link

Suggerimento di citazione

Jean Lindenmann: "Aids", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 08.07.2015(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/025625/2015-07-08/, consultato il 05.12.2024.