
30.9.1642 Ginevra, 17.9.1731 Ginevra, rif., di Ginevra. Figlio di Pierre, editore e stampatore, e di Renée Tronchin. 1) Marie Favre, figlia di Jean-Jacques, tesoriere generale; 2) Suzanne Rigot, figlia di Ami, Consigliere, e vedova di Louis Mallet, commerciante di tessuti, membro del Consiglio dei Duecento. Frequentò l'Acc. di Ginevra (1658-61), sostenendo nel 1659 una tesi in fisica. Studiò inoltre filosofia cartesiana a Nîmes (1661-62) e teol. a Ginevra (1662-64). Fu professore di filosofia a Saumur (1664-69) e a Ginevra (1669-86), dove divenne rettore dell'Acc. (1679-81). C. introdusse a Ginevra il metodo sperimentale cartesiano e divenne celebre per la chiarezza del suo insegnamento. Condusse esperimenti, di cui pubblicò i risultati, sugli effetti del veleno della vipera, sulla variazione del barometro in funzione dell'altitudine, sul sifone e sulla calamita. Fu membro del Consiglio dei Duecento (1677) e dei Venticinque (1686), segr. di Stato e custode degli archivi (1689-98), syndic (1699, 1703, 1707) e primo syndic (1711, 1715, 1719). Dal 1701 al 1727 fu scolarca. Riformò l'Acc. e vi istituì il senato; introdusse nuove materie, in particolare la matematica e la fisica, e rafforzò gli studi umanistici. Dal 1703 C. contribuì ad arricchire la biblioteca pubblica e ad aprirla a tutti i lettori. Riordinò pure l'archivio di Stato. Fu delegato presso i governi di Berna e Zurigo, presso l'ambasciatore e il residente di Francia (a Soletta e Ginevra) e presso l'allora re di Sicilia Vittorio Amedeo II. A Ginevra C. si distinse soprattutto per un discorso del 1707 in cui, pur riconoscendo la sovranità dei cittadini riuniti in Consiglio generale, dimostrava la necessità per loro di farsi rappresentare da Consigli incaricati di esercitare il potere.