Per sezioni giovanili dei partiti politici si intendono le organizzazioni aperte a membri e simpatizzanti di questi ultimi in giovane età (l'adesione è abitualmente consentita fino ai 35 anni; gioventù). Tali organizzazioni sono rappresentate nell'assemblea e spesso anche nel comitato direttivo del loro partito, di cui condividono gli obiettivi principali, ma godono di una certa autonomia.
In Svizzera le sezioni giovanili furono sia movimenti per il rinnovamento dei rispettivi partiti (PRD, PS, PAB), con cui spesso ebbero attriti, sia strumenti consapevolmente impiegati da questi ultimi per il reclutamento e la formazione di nuove leve (PPD, UDC). Esse conobbero dagli anni 1930 un considerevole incremento del numero dei loro membri, seguito nel dopoguerra da un declino della loro attrattiva. In questa seconda fase non tentarono più di influenzare la politica del rispettivo partito, limitandosi a partecipare ai parlamenti dei giovani cantonali e locali (politica giovanile). Solo con la radicalizzazione del dibattito politico alla fine degli anni 1960 le sezioni giovanili tornarono ad avere un ruolo autonomo (rivolte giovanili). Non riuscirono tuttavia a riconquistare la passata importanza, a causa della concorrenza dei nuovi partiti di sinistra e dei movimenti che si costituirono attorno a temi specifici (tra cui ambiente, condizione femminile e Terzo mondo).
Le sezioni giovanili socialiste ebbero origine da organizzazioni locali, dette Jungburschenvereine, interessate principalmente ad attività per il tempo libero. Istituita nel 1906, la loro Federazione svizzera, di tendenza anarchica e sempre più pacifista, fu integrata nel PS sotto la guida di Willi Münzenberg e rinominata nel 1911 Organizzazione giovanile socialista della Svizzera. A seguito delle tensioni che portarono nel 1921 alla scissione tra PS e PC, i giovani socialisti aderirono a quest'ultimo partito. Solo dal 1926, con la fondazione della Gioventù socialista svizzera (in tedesco Sozialistische Jugend der Schweiz; in francese Jeunesse socialiste suisse), il PS ebbe nuovamente una sezione giovanile nazionale. Alle sue critiche verso il progressivo abbandono del principio della lotta di classe il PS reagì con misure di disciplinamento, che spinsero la Gioventù socialista svizzera ad aderire al movimento comunista, e precisamente alla Federazione socialista svizzera di Léon Nicole. Fondata nel 1961, l'Unione dei giovani socialisti (Vereinigung Junger Sozialdemokraten) inizialmente si occupò quasi esclusivamente del reclutamento di nuove leve per il partito; stimolata dalla radicalizzazione politica della fine degli anni 1960 e desiderosa di acquisire maggiore influenza in seno al partito, nel 1971 adottò nuovamente il nome di Gioventù socialista sviz. (in tedesco Schweizerische Jungsozialisten, dal 1991 JungsozialistInnen Schweiz; in francese Jeunesse socialiste suisse).
Nello schieramento radicale, dopo che sezioni giovanili furono istituite sul piano locale o regionale già nel XIX secolo, all'inizio del XX secolo in diversi cantoni furono fondati partiti giovanili distinti da quelli principali; spesso contrapposti a questi ultimi, essi aderirono al PRD svizzero. Sul piano nazionale, tra il 1905 e il 1909 e il 1916 e il 1920 l'Associazione dei giovani radicali esercitò un'influenza modesta. Dopo la seconda guerra mondiale molti di loro entrarono a far parte della Gioventù liberale radicale svizzera, organizzazione nata in modo indipendente nel 1928 come movimento di rinnovamento del pensiero del partito (oggi Giovani liberali radicali svizzera, denominati in tedesco successivamente Liberale Jugend der Schweiz, Jungliberale Bewegung der Schweiz, Jungfreisinnige Schweiz; in francese Jeunesse radicale suisse, oggi Jeunes libéraux-radicaux suisses) .
Nel quadro del movimento giovanile cattolico all'inizio del XX secolo furono istituite sul piano locale e cantonale associazioni a scopo politico. Su iniziativa di Paul Kubick, segretario del partito conservatore svizzero, questi gruppi furono rafforzati allo scopo di ovviare alle sconfitte elettorali subite dopo la prima guerra mondiale. Nel 1931 essi confluirono nei Giovani conservatori svizzeri, un'organizzazione nazionale solidamente integrata nelle strutture del partito; salvo alcune tensioni negli anni 1930 (quando sostenne l'iniziativa frontista per una revisione totale della Costituzione federale), quest'ultima ebbe sempre un rapporto stretto e sereno con il partito, di cui adottò il nuovo nome nel 1971 (Giovani PPD svizzeri).
Il movimento dei Giovani contadini, che si era occupato della formazione della gioventù rurale, si allontanò negli anni 1930 dal PAB per costituire un'organizzazione indipendente, dal 1940 sempre più isolata. Alcune sezioni del PAB attive nei parlamenti dei giovani di alcuni cantonali diedero vita nel 1968 agli attuali Giovani UDC (allora denominati Junge Mitte) che, ancor più dei Giovani PPD, non si prefiggono di rinnovare il partito, ma di reclutarne e formarne le nuove leve.