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Croce Rossa

La Croce Rossa deve la sua nascita all'iniziativa del ginevrino Henry Dunant che, assistendo alla battaglia di Solferino (1859), era rimasto colpito e scandalizzato dallo stato di abbandono in cui venivano lasciati i feriti. Dunant cercò di organizzare i soccorsi sul posto e pubblicò in seguito Un ricordo di Solferino (1862), che ebbe ampio successo in Europa. Egli formulò due proposte che ebbero importanti conseguenze. La prima mirava a "rendere neutrale" il personale sanitario in modo da permettergli di svolgere il proprio compito e fu all'origine del diritto umanitario intern. applicabile nei conflitti armati. La seconda fu di creare in ogni Stato delle soc. di soccorso per assistere i feriti in tempo di guerra. Questa idea è all'origine della Croce Rossa.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa

Fu un altro ginevrino, Gustave Moynier, a presentare le idee di Dunant davanti alla Soc. ginevrina di utilità pubblica, di cui era pres. Nel febbraio del 1863, una commissione di cinque membri (Moynier, il generale Dufour, Dunant, Louis Appia, Théodore Maunoir) formò un comitato intern. di soccorso ai militi feriti, il futuro Comitato intern. della Croce Rossa (CICR). Il Comitato venne presieduto per breve tempo da Dufour (1863-64); gli succedettero Moynier (1864-1910), Gustave Ador (1910-28), Max Huber (1928-44), Carl Jacob Burckhardt (1945-48), Paul Ruegger (1948-55), Léopold Boissier (1955-64), Samuel Gonard (1964-69), Marcel Naville (1969-73), Eric Martin (1973-76), Alexandre Hay (1976-87), Cornelio Sommaruga (1987-99), Jakob Kellenberger (2000-12) e Peter Maurer (dal 2012). Edouard Naville (1917-20), Max Huber (1945-47), Martin Bodmer ed Ernest Gloor (1947-48) e Jacques Freymond (1969) assunsero la presidenza ad interim.

Nell'ottobre del 1863, il CICR organizzò a Ginevra una riunione di esperti privati e di rappresentanti di vari governi. Nel corso della stessa furono adottate dieci risoluzioni che posero le fondamenta delle future Soc. della Croce Rossa. Su istanza del CICR, il Consiglio fed. convocò una conferenza diplomatica a Ginevra che portò nell'agosto del 1864 alla firma della prima convenzione di Ginevra, riguardante la protezione dei militari feriti. Dal 1864 il CICR si è fatto promotore dello sviluppo del diritto umanitario intern., elaborandone le basi tramite riunioni di esperti e conferenze preparatorie. Contribuì così all'estensione delle misure di protezione alla guerra marittima (1899), ai prigionieri di guerra (1929), ai civili e alle vittime di conflitti interni (1949), riaffermando e ampliando le regole umanitarie concernenti la gestione delle ostilità (1977). Si adoperò pure per favorire la creazione di una soc. della Croce Rossa in ogni Paese. Le prime furono quelle del Württemberg, del granducato di Oldenburgo, del Belgio e della Prussia. Il loro numero è aumentato in modo costante e sono attualmente presenti in gran parte del mondo (186 nel 2009).

L'emblema, una croce rossa in campo bianco (la bandiera sviz. con i colori invertiti), venne proposto nel 1863 e adottato l'anno successivo. Nel 1876 il governo turco adottò il simbolo della mezzaluna rossa, ufficialmente riconosciuto nelle convenzioni soltanto nel 1929 e utilizzato da 33 soc. nazionali nel 2009. Al 1929 risale pure l'introduzione, richiesta dall'Iran, di un terzo simbolo (leone e sole rosso), abbandonato nel 1980. La questione dell'emblema è stata nuovamente allo studio a cavallo tra il XX e il XXI sec., poiché la connotazione religiosa insita nella croce e nella mezzaluna, in contraddizione con il carattere laico del movimento, risultava problematica per alcuni Stati. Nel 2005 il terzo protocollo aggiuntivo alle convenzioni di Ginevra ha perciò introdotto un nuovo simbolo, il cristallo rosso.

Sin dal 1864 il CICR si rese conto che in occasione dei grandi conflitti il suo carattere di istituzione neutrale e indipendente gli consentiva di fungere da intermediario fra i belligeranti. I suoi primi interventi in questo senso miravano essenzialmente a far sì che alle soc. della Croce Rossa fosse permesso di soccorrere i militari feriti e, in seguito, anche le altre categorie di vittime, in particolare i prigionieri di guerra e i rifugiati. A tale scopo, il CICR creò delle agenzie intern. di informazione e di soccorso in parecchie città europee: Basilea (1870), Trieste (1877), Vienna (1885), Belgrado (1912-13).

Durante la prima guerra mondiale (1914-18), il CICR aprì a Ginevra, su iniziativa di Gustave Ador, l'Agenzia intern. per i prigionieri di guerra, che occupò fino a 1200 collaboratori. Il CICR inviò regolarmente dei delegati nei campi di prigionia allo scopo di esaminare le condizioni di detenzione e richiedere i miglioramenti indispensabili. Si impegnò per ottenere il rimpatrio dei feriti gravi e organizzò, dalla fine del conflitto fino all'estate del 1922, il rientro dei prigionieri di guerra detenuti nella Russia sovietica, partecipando pure all'azione di soccorso a favore della pop. russa colpita da carestia. Tra il 1919 e il 1939, il CICR svolse la sua opera protettrice e assistenziale a favore delle vittime di quasi tutti i conflitti armati, intervenendo pure, anche se ciò non era previsto dalla convenzione di Ginevra, nei conflitti interni come la guerra civile russa (1917-21) e la guerra di Spagna (1936-39). Nel dopoguerra intervenne a favore dei detenuti politici e proseguì questa e altre attività umanitarie sviluppandole notevolmente.

"Aiutate la Croce Rossa svizzera". Manifesto di Eric de Coulon, 1942 (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
"Aiutate la Croce Rossa svizzera". Manifesto di Eric de Coulon, 1942 (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il CICR cercò di insediare proprie delegazioni in tutti i Paesi belligeranti, riuscendovi ovunque salvo in Polonia, nei Paesi Bassi e nell'URSS. Dopo il 1939, l'Agenzia (oggi Agenzia centrale ricerche, ACR) svolse un'intensa attività, che trova riscontro nei quasi 36 milioni di schede del suo archivio e nei 61 milioni di lettere spedite entro la fine della guerra. Il CICR compì 11'000 visite nei campi e, nonostante il blocco, fece pervenire 470'000 t di generi di soccorso ai prigionieri di guerra e agli internati civili. Non poté tuttavia intervenire a favore dei prigionieri detenuti in URSS, che non aveva ratificato le convenzioni del 1929, né le autorità ted. consentirono la visita dei Sovietici prigionieri in Germania. Anche il Giappone permise solo molto raramente ai delegati del CICR di visitare i suoi campi. Per la pop. civile i passi intrapresi per evitare che fosse bersaglio dei bombardamenti aerei non ebbero quasi alcun effetto. Maggiore successo ebbero invece le azioni di soccorso a favore dei civili minacciati dalla carestia. Fu solo verso la conclusione della guerra che i delegati poterono penetrare in alcuni campi di concentramento nazisti, poco prima che i Tedeschi li evacuassero. Durante il conflitto l'azione del CICR rimase pertanto segnata negativamente dalla sua incapacità, ad eccezione di interventi molto marginali, di impedire sia il genocidio degli ebrei sia le atrocità commesse nei confronti degli zingari e delle minoranze perseguitate dai nazisti. La politica del CICR nei confronti dei nazisti è stata criticata dalla storiografia più recente, che l'ha giudicata troppo timorosa.

Dopo il 1945, il CICR ha prestato la sua opera protettrice e assistenziale in occasione di quasi tutti i grandi conflitti armati. Con la guerra del Biafra (1967-70) iniziò a organizzare su vasta scala azioni di soccorso ai civili, oramai coinvolti in larga misura nei conflitti. All'inizio del XXI sec. era presente nella maggior parte dei Paesi scossi da conflitti armati o da scontri e tensioni interne. Spesso faceva capo alle soc. nazionali della Croce Rossa, collaborando con la loro federazione intern. e con numerose org. intern., governative e non. Il CICR è riconosciuto come esperto nel settore dell'aiuto urgente legato all'aiuto allo sviluppo. La sua attività nel caso di tensioni o disordini interni, in particolare a favore dei detenuti politici, ha pure conosciuto una forte espansione, interessando un centinaio di Paesi.

La sede del CICR si trova a Ginevra. L'assemblea, composta da 15 fino a 25 membri scelti per cooptazione, è costituita da cittadini sviz. (fino al 1914 solo da Ginevrini). Un direttore generale presiede la direzione di sei membri (organo esecutivo) che gestisce l'amministrazione ed é posta sotto la supervisione di un consiglio dell'assemblea. Le operazioni del CICR sono affidate a delegati inviati nelle zone di intervento, alcuni dei quali proposti dalle soc. nazionali; il ruolo svolto dal personale reclutato sul posto si è comunque fatto vieppiù importante. Il finanziamento della sede e degli interventi all'estero avviene soprattutto tramite i contributi volontari dei Paesi firmatari delle convenzioni di Ginevra, ma pure tramite quelli delle soc. nazionali e grazie a donazioni private.

La Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa

Fondata a Parigi nel 1919 dapprima come Lega delle Soc. di Croce Rossa (l'attuale denominazione risale al 1991), la Federazione, che ha sede a Ginevra, si costituì su iniziativa di Henry P. Davison, pres. del comitato di guerra della Croce Rossa americana, alla quale si associarono le sezioni franc., inglesi, it. e giapponesi. Davison ottenne l'appoggio del pres. degli Stati Uniti Wilson, che pure vedeva nella futura Lega un organismo atto a integrare in ambito umanitario l'azione di salvaguardia della pace promossa dalla Soc. delle Nazioni. La Lega, assieme al CICR, fu insignita del premio Nobel per la pace nel 1963 (già attribuito al solo CICR nel 1917 e 1944).

Fra il 1919 e il 1945, la Lega intervenne più volte a favore delle vittime di epidemie, catastrofi naturali e carestie, cooperando spesso con il CICR e agendo sempre con la collaborazione delle soc. nazionali. Organizzò delle operazioni di soccorso a favore dei rifugiati e si impegnò molto attivamente in ambito sanitario, promuovendo la formazione del personale infermieristico professionale e volontario, la prevenzione delle malattie e il dono del sangue. La seconda guerra mondiale limitò fortemente le attività della Lega poiché le soc. nazionali agirono in collegamento con i loro governi, rivolgendosi al CICR quando serviva un intermediario neutrale. Ciononostante, nel 1941 la Lega creò congiuntamente con il CICR una commissione mista di soccorso della Croce Rossa intern., partecipando attivamente a operazioni di soccorso su vasta scala a favore delle pop. maggiormente colpite dalla guerra, in particolare in Grecia.

Dopo la guerra, la Lega volle intensificare la propria azione a favore della pace e collaborare con le Nazioni Unite in ambito umanitario. A partire dal 1948 la Lega promosse numerose azioni di sostegno alle soc. locali, soprattutto a favore del loro impegno per i rifugiati. Le soc. nazionali furono inoltre invitate, riconosciuta l'importanza di questa attività, a impegnarsi nel reclutamento di donatori di sangue e nella gestione del servizio di trasfusione. La Federazione avviò e coordinò delle operazioni intern. a favore delle vittime di terremoti, inondazioni e catastrofi naturali o tecnologiche. Svolse infine un ruolo importante incoraggiando la creazione e lo sviluppo delle soc. nazionali.

La Croce Rossa svizzera

Una prima sezione venne fondata a Ginevra già nel marzo del 1864, mentre la soc. nazionale fu creata a Berna nel luglio del 1866, sotto forma di ass. per l'aiuto ai soldati sviz. e alle loro famiglie. Presente a partire dalla guerra franco-prussiana del 1870-71, la Croce Rossa sviz. estese il proprio campo di intervento nel 1882, anno della sua ristrutturazione. Allora animata dal filantropo Walther Kempin e dal fondatore dei Samaritani Ernst Möckly, si prefiggeva l'obiettivo di "sviluppare le cure agli infermi in tempo di guerra e in tempo di pace" e di prestare "i primi soccorsi in caso di incidente". L'inizio vero e proprio delle sue attività risale agli anni 1890-1900.

Fu durante la guerra boera (1899-1902) e le guerre balcaniche (1912-13) che la Croce Rossa sviz. organizzò le sue prime operazioni di soccorso all'estero. Intraprese pure delle azioni umanitarie durante la prima guerra mondiale e negli anni successivi, prestando aiuto alla pop. civile colpita da carestia (Aiuto umanitario). Nel decennio 1930-40, su richiesta del CICR, la Croce Rossa sviz. predispose azioni di assistenza a favore delle vittime del conflitto fra l'Italia e l'Etiopia (1935-36) e della guerra civile spagnola (1936-39). Durante la seconda guerra mondiale, fiancheggiò il servizio sanitario dell'esercito, fornendo assistenza agli internati e ai rifugiati. Si occupò del transito dei feriti gravi, dell'ospedalizzazione di adulti e bambini tubercolotici (soccorso all'infanzia) e dell'accoglienza in Svizzera di adolescenti e soldati invalidi di guerra. Inviò missioni mediche e promosse delle azioni di soccorso in 21 Paesi. Dal 1945 la Croce Rossa sviz. ha organizzato, per lo più nell'ambito di iniziative condotte dal CICR, numerose azioni a favore delle vittime di conflitti armati. Negli ultimi anni ha posto l'accento sulle attività legate allo sviluppo a lungo termine.

È tuttavia sul piano nazionale che si svolge la maggior parte delle attività della Croce Rossa sviz. Durante l'epidemia di influenza del 1918-19, ad esempio, assunse 750 infermiere, di cui quasi un decimo perse la vita durante il servizio. È responsabile di tutto il settore delle trasfusioni sanguigne. Istituisce per la cittadinanza dei corsi di educazione sanitaria tenuti da infermiere diplomate e svolge un ruolo di primo piano nella formazione professionale del personale infermieristico, riconoscendo sia i diplomi sviz. che quelli conseguiti all'estero. Organizza i soccorsi urgenti nel caso di catastrofi naturali (incendi, alluvioni, valanghe). Nel campo delle attività sociali dispone di volontari che aiutano gli handicappati, gli infermi e gli anziani. Partecipa inoltre all'accoglienza dei richiedenti l'asilo e dei rifugiati.

La Croce Rossa sviz. conta 24 ass. cant., e cinque membri corporativi, corrispondenti ad altrettante org. indipendenti attive a livello nazionale, ossia Guardia aerea svizzera di soccorso (Rega), Soc. sviz. delle truppe sanitarie, Soc. sviz. di salvataggio, Federazione sviz. dei samaritani e Soc. sviz. per cani da catastrofe. I suoi organi centrali sono l'assemblea dei delegati (organo supremo), il Consiglio della Croce Rossa (organo direttivo) e la conferenza nazionale delle ass. cant.

Il movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa

Il CICR, le soc. nazionali e la Federazione intern. formano il movimento intern. della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che, nonostante sia privo di personalità giur., segna l'appartenenza di queste istituzioni a una medesima fam. I membri del movimento si riuniscono ogni due anni in occasione del Consiglio dei delegati, che adotta decisioni o prende posizione su questioni di interesse generale. Essi tengono inoltre delle sedute con gli Stati firmatari delle convenzioni di Ginevra, in linea di massima ogni quattro anni, per discutere dei problemi relativi all'applicazione del diritto umanitario intern. e di altre questioni di interesse comune. La prima di queste conferenze si svolse a Parigi nel 1867, la ventinovesima a Ginevra nel 2006. La ventesima conferenza, tenutasi a Vienna nel 1965, ha adottato nella loro versione attuale i principi fondamentali del movimento intern.: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Il Museo intern. della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, una fondazione indipendente, è stato inaugurato a Ginevra nel 1988.

Riferimenti bibliografici

  • Histoire du Comité international de la Croix-Rouge, 4 voll., 1963-2010
  • J. Moreillon, Le Comité international de la Croix-Rouge et la protection des détenus politiques, 1973
  • AA. VV., Une mission impossible? Le CICR, les déportations et les camps de concentration nazis, 1988 (19962)
  • AA. VV., Menschlichkeit für alle, 1991 (19953)
  • E. Valsangiacomo (a cura di), La croix et la carrière: le rôle de la Croix-Rouge suisse dans la formation du personnel soignant (1882-1976), 1991
  • F. Bugnion, Le Comité international de la Croix-Rouge et la protection des victimes de la guerre, 1994
  • V. Harouel, Histoire de la Croix-Rouge, 1999
Link

Suggerimento di citazione

Yves Sandoz: "Croce Rossa", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 27.06.2016(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/025812/2016-06-27/, consultato il 19.03.2024.