
Org. intern. non governativa fondata nel 1961, che richiamandosi alla dichiarazione dell'ONU sui Diritti umani del 10.12.1948 si prodiga su scala mondiale affinché i procedimenti giudiziari si svolgano in modo equo e rapido; A. si impegna inoltre per la liberazione delle persone incarcerate per motivi politici, ideologici, religiosi, etnici o razziali e promuove campagne contro la tortura (dal 1972) e la pena di morte (dal 1978). Nel 1977 all'org. fu conferito il premio Nobel per la pace. Il segretariato intern., con sede a Londra, segnala tramite le sezioni nazionali i casi di violazione dei diritti umani ai gruppi locali, ognuno dei quali seguiva fino al 1989 in genere tre prigionieri, provenienti risp. da un Paese occidentale, orientale e del sud. Nel 1992 AI contava oltre un milione di soci onorari e sostenitori, residenti in 150 Paesi; i casi seguiti erano ca. 7700. I primi gruppi sviz. sorsero a Ginevra (1964) e nella Svizzera ted. (1969). La sezione sviz., fondata a Dübendorf nel 1971, trasferì la propria sede a Berna nel 1973; dal 1972 pubblica una rivista mensile in ted. (AI-Rundbrief, denominata dal 1978 AI-Informationen e, dal 1982, AI-Magazin), diffusa a partire dal 1978 anche in franc. (Amnesty International: bulletin romand de la Section suisse, dal 1991 Liberté[s]). La sezione sviz. contava 3000 membri nel 1977 e 21'000 nel 1995, di cui 9500 attivi negli 89 gruppi locali.