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NicolasVedel

1596 Hagenhausen (Palatinato), 26.9.1642 Deventer (Paesi Bassi), prot. Figlio di Johann, pastore prot., e di Katharina Keffeling. Chiamato anche Vedelius. Maria de Bary. Studiò a Heidelberg (1614-17), poi a Ginevra, dove fu professore di filosofia (dal 1618). Dal 1621 fu pure pastore rif. a Le Grand-Saconnex e, dal 1623, presso la chiesa ted. a Ginevra. Conseguito il dottorato in teol. a Basilea (1630), nello stesso anno divenne professore di teol. ed ebraico a Deventer e, dal 1639, fu professore di filosofia a Franeker (Paesi Bassi). Grazie all'opera di 800 pagine Rationale theologicum (1628), che tratta dell'uso della ragione nelle controversie teol., V. intervenne già durante il suo periodo ginevrino nelle discussioni teol.-filosofiche. Nel primo trattato del Saggio di teodicea sulla bontà di Dio, la libertà dell'uomo e l'origine del male (1710), Gottfried Wilhelm Leibniz menz. l'opera di V. A Deventer V. pubblicò soprattutto testi contro gli arminiani.

Riferimenti bibliografici

  • Matrikel Basel, 3, 323 sg.
  • H. Heyer, L'Eglise de Genève, 1974, 526
  • Livre du Recteur, 6, 131
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Suggerimento di citazione

Karin Marti-Weissenbach: "Vedel, Nicolas", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 14.10.2013(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/026276/2013-10-14/, consultato il 10.06.2023.