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Aviazione

Il termine aviazione designa sia l'utilizzo dello spazio aereo da parte di aeromobili di ogni tipo sia le infrastrutture ad esso collegate; si articola in aeronautica militare (forza aerea) e civile, che può essere di linea o generale.

La partenza di un pallone dell'Aero-Club svizzero a Schlieren all'inizio del XX secolo attira un folto pubblico di curiosi (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Wehrli).
La partenza di un pallone dell'Aero-Club svizzero a Schlieren all'inizio del XX secolo attira un folto pubblico di curiosi (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Wehrli).

Palloni e aeronavi

La trentesima ascesa di Jean-Pierre Blanchard, avvenuta a Basilea nel maggio 1788, raffigurata in un'incisione di autore anonimo (Staatsarchiv Basel-Stadt, BILD Falk. A 505).
La trentesima ascesa di Jean-Pierre Blanchard, avvenuta a Basilea nel maggio 1788, raffigurata in un'incisione di autore anonimo (Staatsarchiv Basel-Stadt, BILD Falk. A 505).

In Svizzera, la prima ascesa di un uomo a bordo di un pallone fu compiuta nel 1788 a Basilea dal francese Jean-Pierre Blanchard. Nel XIX secolo alcuni inventori svizzeri di aeromobili si imposero all'attenzione del pubblico, soprattutto all'estero: a Vienna, ad esempio, Jakob Degen fece volare un apparecchio alibattente (1810) e il primo modello di elicottero (1816). A partire dal 1880 ca. si segnalarono in questo campo Eduard Spelterini, che rese famoso il volo con il pallone grazie alle traversate delle Alpi cominciate nel 1893 e alle fotografie aeree scattate dal pallone, Théodore Schaeck ed Emil Messner, tutti alla guida di palloni a gas (o palloni liberi). Nel 1900 venne creata una truppa svizzera di guidatori di aerostati; nel 1901 fu fondato l'Aero-Club svizzero (AeCS). Negli anni 1931-1932 fecero sensazione le ascese in pallone nella stratosfera di Auguste Piccard, il cui abiatico Bertrand Piccard nel 1999 compì per la prima volta il giro del mondo in pallone.

L'avvento dei dirigibili (aeronavi Zeppelin) indusse Lucerna, città turistica, a costruire un'apposita stazione (1910), da cui la locale cooperativa Aero organizzava voli in dirigibile floscio (1910-1912). Negli anni 1930 la Svizzera figurava fra le destinazioni del dirigibile LZ 127 Graf Zeppelin. I voli turistici in dirigibile sul lago dei Quattro cantoni ripresero nel 2003. Malgrado il loro successo (più di 11'000 passeggeri trasportati) furono sospesi, dopo un ultimo volo il 3 luglio 2006, a causa delle emissioni foniche.

Il Ville de Lucerne I è appena uscito dal suo nuovo hangar. Fotografia del 1910 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Wehrli).
Il Ville de Lucerne I è appena uscito dal suo nuovo hangar. Fotografia del 1910 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Wehrli).

Primi anni del volo a motore, industria aeronautica civile

Nel marzo del 1910 vennero compiuti i primi voli sul lago gelato di Sankt Moritz con un biplano Wright; in agosto Armand Dufaux sorvolò il Lemano per tutta la sua estensione, in settembre Geo Chavez riuscì per la prima volta ad attraversare le Alpi (sul Sempione). Oltre a Oskar Bider, figura di spicco fra i primi aviatori svizzeri, vi furono diversi altri pionieri: Edmond Audemars (primo volo Parigi-Berlino, 1913), Emile Taddeoli (sorvolo del Monte Bianco, 1919), Ernest Failloubaz (brevetto n. 1, 1910; voli di manovra svizzeri, 1911), René Grandjean (costruttore di un idrovolante dotato di sci, 1912), Max Bucher (primo volo notturno svizzero, 1911) e François Durafour (atterraggio sul Monte Bianco, 1921).

Durante le due guerre mondiali, essendo impossibili le importazioni, l'industria svizzera e le aziende federali d'armamento furono costrette a realizzare velivoli e gruppi motopropulsori con finalità militari. A partire dagli anni 1920 si affermarono nell'industria aeronautica civile Alfred Comte e la Dornier Werke (Flug- und Fahrzeugwerke Altenrhein), dopo la seconda guerra mondiale soprattutto la Pilatus Flugzeugwerke.

Aviazione di linea

Dopo il 1918 alcuni ex piloti militari riconvertirono i velivoli militari in apparecchi civili e fondarono le prime compagnie aeree: nel 1919 a Zurigo la società Aero (Comte-Mittelholzer & Co) e la Ad Astra (che nel 1920 si fusero nella Ad Astra Aero), a Ginevra la Avion-Tourisme, nel 1925 a Basilea la Basler Luftverkehr AG Balair, nel 1929 a Berna la Alpar. I primi voli postali sul percorso Dübendorf-Berna cominciarono nel 1919, ma furono presto sospesi; dal 1922 la posta aerea conobbe uno sviluppo continuo, interrotto solo dalla seconda guerra mondiale. Nel 1920 fu creata un'autorità preposta alla sorveglianza dell'aviazione civile, l'Ufficio federale aeronautico (dal 1979 Ufficio federale per l'aviazione civile, Ufac).

Alcuni DC-3 delle Swiss Air Lines sul macadam dell'aeroporto di Zurigo-Kloten. Fotografia, 1953 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Ufficio nazionale svizzero del turismo).
Alcuni DC-3 delle Swiss Air Lines sul macadam dell'aeroporto di Zurigo-Kloten. Fotografia, 1953 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Ufficio nazionale svizzero del turismo).

Lo scarso comfort di viaggio, la dipendenza dalle condizioni meteorologiche, la qualità dei collegamenti, analoghi a quelli offerti anche dalle ferrovie – contro le quali l'aereo poteva offrire una velocità ridotta (200 km/h) e una scarsa autonomia di volo – e la concorrenza reciproca impedirono il successo commerciale delle compagnie aeree e costrinsero a fusioni come quella del 1931 fra la Balair e la Ad Astra Aero, che diede vita alla Swissair. Le spedizioni aeronautiche in Artide, Asia e Africa guidate da Walter Mittelholzer, unite alle sue fotografie aeree e pubblicazioni, contribuirono in modo essenziale al riconoscimento dell'aviazione svizzera nel periodo interbellico. Allo scoppio della seconda guerra mondiale l'attività dell'aviazione civile fu sospesa; dal 1940 vennero ripristinate singole rotte (Locarno-Barcellona, Zurigo-Monaco, Zurigo-Stoccarda-Berlino), ma la distruzione di un aeroplano svizzero durante un attacco aereo su Stoccarda nel 1944 costrinse la Swissair a interrompere nuovamente il servizio. Nel dopoguerra cominciò anche in Svizzera il potenziamento degli aeroporti, in previsione di un rapido aumento del traffico aereo, che si verificò puntualmente grazie all'espansione economica generale seguita al 1950. Dal 1951 la Swissair ha sviluppato in maniera sistematica la propria rete di collegamenti (nel 1995 copriva un totale di 340'000 km e contava 117 destinazioni in oltre 70 Paesi), adeguandosi anche all'evoluzione generale della tecnica con l'acquisto di aviogetti (dal 1960) e di airbus (dal 1971).

Sviluppo del trasporto merci e passeggeri negli aeroporti svizzeri 1925-2005

AnnoPasseggeriMerce/Postaa
192516 576 112
193591 671 626
194515 986 173
19551 259 89027 048
19654 443 809115 291
197510 964 000316 497
198516 015 105581 539
199523 749 966731 244
200034 426 801532 046
200530 832 869340 791

a in tonnellate

Sviluppo del trasporto merci e passeggeri negli aeroporti svizzeri 1925-2005 -  Ufficio federale dell'aviazione civile; Aerosuisse

Nel mercato in rapida crescita si aprirono nicchie per nuove compagnie aeree come la Globeair di Basilea (1961-1968) e la Sata di Ginevra (1968-1978), specializzate in voli charter. Nel 1979 la Crossair cominciò a operare nel traffico di linea europeo, seguita nel 1989 dalla Air Engiadina. Nel 1994 lavoravano nel settore charter 120 imprese, fra cui la TEA Basilea, la Aéro-Jet, 24 aziende di elicotteri e, fino al 1995, anche le due affiliate della Swissair, Balair (dal 1957) e CTA (dal 1978), che si sono fuse nel 1993. Tra il 1955 e il 1995 il trasporto merci conobbe un rapido sviluppo grazie all'attività della Swissair (51% dei passeggeri e 73% delle merci nel 1995) e, in misura minore, delle altre 85 ca. compagnie aeree straniere. Il rifiuto di aderire allo Spazio economico europeo da parte del popolo nel 1992 ebbe conseguenze negative per l'aviazione svizzera, a cui posero rimedio nel 2002 gli accordi bilaterali, che diedero alla Svizzera gli stessi diritti dei Paesi membri dell'Unione europea (UE) di accedere allo spazio aereo europeo liberalizzato. Contemporaneamente tuttavia, l'aviazione internazionale registrò una grave crisi (eccesso di capacità), cui fu in parte legato anche il fallimento del gruppo Swissair nel 2001-2002. La compagnia tedesca Lufthansa (che dal 2005 deteneva una partecipazione del 49%) ha acquisito nel 2007 la totalità delle azioni della nuova società Swiss.

La legislazione in materia di navigazione aerea compete alla Confederazione dal 1922 (articolo 37ter della Costituzione federale). Il diritto aeronautico svizzero si basa soprattutto sulla legge sulla navigazione aerea del 1948 — l'ultima delle frequenti revisioni, che risale al 1998, prevedeva tra l'altro l'abolizione del monopolio Swissair sul traffico di linea e l'adattamento alla liberalizzazione del settore attuata dall'UE — e sulla legge federale del 1959 (registro aeronautico). La Svizzera aderì alla convenzione di Varsavia sulla responsabilità civile nel 1934, all'Icao (Organizzazione dell'aviazione civile internazionale) nel 1947, alla Ecac (Conferenza europea dell'aviazione civile) nel 1955. La Iata (Associazione internazionale dei trasporti aerei), fondata nel 1945 e fra i cui membri figura anche la Swiss, ha una sede a Ginevra.

La sicurezza dei voli, affidata alla Radio-Schweiz AG dal 1931 al 1987 e alla Swisscontrol dal 1988 al 2000, dal 2001 è di competenza di Skyguide. Nel 1945 l'aeroporto di Ginevra fu il primo a introdurre un sistema di atterraggio strumentale (ILS), mentre quello zurighese inaugurò la prima stazione radar nel 1954. Oltre ai tre aeroporti nazionali di Zurigo-Kloten, Basilea-Mulhouse e Ginevra-Cointrin, nel 1998 anche alcuni aeroporti regionali erano dotati di ILS; la sorveglianza radar dello spazio aereo svizzero è suddivisa fra i due centri di controllo (Area Control Center, ACC) di Zurigo-Kloten e Ginevra-Cointrin. Dal 2001 la sicurezza aerea civile e militare è gestita da una sola società.

Allo sviluppo dell'aviazione svizzera diedero un contributo decisivo Theodor Real (creatore delle truppe d'aviazione), Arnold Isler (primo direttore dell'Ufficio federale aeronautico), i due professori del Politecnico federale di Zurigo Jakob Ackeret ed Eduard Amstutz, rispettivamente docenti di aerodinamica e di statica e costruzioni aeronautiche, e Walter Berchtold (della Swissair).

Aviazione generale

Il primo impiego di un aereo in un'operazione di salvataggio risale al 1946, quando furono soccorsi gli occupanti di un Dakota dell'aeronautica statunitense costretto ad atterrare sul ghiacciaio del Gauli. Fredy Wissel (dal 1950) e Hermann Geiger (dal 1952) furono i primi ad impiegare sistematicamente velivoli dotati di ruote e sci per voli di turismo, rifornimento e salvataggio. Gli elicotteri, impiegati dapprima nei salvataggi della Guardia aerea svizzera di soccorso (Rega, fondata nel 1952) e in campo militare (dal 1958), svolgono attualmente molteplici compiti.

Al volo aerostatico si affiancò negli anni 1920 il volo a vela, alla cui diffusione contribuirono diversi campi nazionali e internazionali. Dopo il 1945 si sviluppò molto l'aviazione sportiva a motore, seguita dopo il 1970 da altre discipline aeronautiche (paracadutismo, volo con il deltaplano, parapendio ecc.). L'AeCS, organizzazione-quadro nazionale del volo sportivo e dell'aviazione leggera, contava nel 2005 oltre 20'200 membri, mentre 13'690 erano i deltaplanisti e parapendisti iscritti alla Federazione svizzera di volo libero (fondata nel 1974). Su mandato della Confederazione, l'AeCS provvede anche all'organizzazione e all'amministrazione dell'istruzione aviatoria nell'ambito dei corsi Sphair.

Aeromobili registrati in Svizzera 1955-2005

AnnoAeromobili a motore aAeromobili a motorebElicotteriVolo a vela
1955 189 256   6 169
1960 250 261   6 235
1965 252 474  14 325
1970 313 712  27 417
1975 345 900  52 602
1980 3701 202 102 780
1985 4051 304 139 950
1990 5621 389 1991 035
1995 5881 480 2381 072
20002 0112461 033
20051 892285949

a professionali

b non professionali

Aeromobili registrati in Svizzera 1955-2005 -  Ufficio federale dell'aviazione civile; Aerosuisse

Riferimenti bibliografici

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  • Eichenberger, Roland; Waldis, Alfred et al.: Sechs Schweizer Flugpioniere. Die Brüder Dufaux: Henri (1879-1980), Armand (1883-1941), Oskar Bider (1891-1919), Alfred Comte (1895-1965), Walter Mittelholzer (1894-1937), Balz Zimmermann (1895-1937), 1987 (Schweizer Pioniere der Wirtschaft und Technik, 46).
  • Heuberger, Günter: Die Luftverkehrsabkommen der Schweiz, 1992.
  • Degen, Hans Rudolf; Meyer, Peter A.; Waldis, Alfred: Schweizer Flugtechniker und Ballonpioniere. Jakob Degen (1760-1848), Samuel Johann Pauli (1766-1821), Eduard Spelterini (1852-1931), Emil Messner (1875-1942), Auguste Piccard (1884-1962), 1996 (Schweizer Pioniere der Wirtschaft und Technik, 63).
  • Renati, Anne-Marie et al.: Schweizer Wegbereiter des Luftverkehrs. Theodor Real (1881-1971), Arnold Isler (1882-1941), Eduard Amstutz (1903-1985), Walter Berchtold (1906-1986), Jakob Ackeret (1898-1981), 1998 (Schweizer Pioniere der Wirtschaft und Technik, 67).
  • Waldis, Alfred: Alfred Waldis – Gastgeber Verkehrshaus der Schweiz, 1999.
  • Britschgi, Otto; WaldisAlfred: Flugpioniere in und über Luzern. Wagemutige Aviatiker, Wiege der Schweizer Flugtouristik, Stätte weltweiter Fluggeschichte, 2000.
  • Jeanneret, René; Zehr, Georges-André (a cura di): Du ballon au jet. Une épopée neuchâteloise centenaire, 1900-2000, 2000.
  • Wyler, Ernst: Bordbuch der Schweizer Luftfahrt, 1783-2000, 2001.
  • Schroeder, Urs von: Remember Swissair. Bilder einer legendären Airline, 2006.
  • Willmann, Birgitta; Lüchinger, René (Hg.): Swissair. Mythos & Grounding, 2006.
Completato dalla redazione
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Suggerimento di citazione

Henry Wydler: "Aviazione", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 23.01.2018(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/026302/2018-01-23/, consultato il 10.09.2024.