In origine, titolare di una delle quattro cariche imperiali, documentata sin dall'epoca merovingia. Il camerario (lat. camerarius) amministrava gli introiti e sovrintendeva al governo della casa, in particolare doveva occuparsi del guardaroba, proteggere il sovrano e aveva la responsabilità delle spese della corte. La carica di camerario (la parola "camera" è assimilata a "erario" ed è diventata molto presto un concetto autonomo di diritto pubblico) è stata ripristinata nelle corti ecclesiastiche e secolari, nelle abbazie e nei capitoli (a San Gallo sin dal XII sec., al Grossmünster di Zurigo sin dal XIII sec.). Le funzioni assegnate di volta in volta al camerario variavano considerevolmente: poteva essere sia una carica onorifica, nobiliare ed ereditaria, sia un semplice impiego affidato nella maggior parte dei casi a laici, il cui compito era di amministrare le entrate e le uscite di un capitolo, sia una carica conventuale interna del responsabile per l'abbigliamento e le calzature.
Riferimenti bibliografici
- HRG, 2, 574-576
- HS, III/1, 1207
- LexMA, 5, 885-889
- A. Zangger, Grundherrschaft und Bauern, 1991, 119
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