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Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS)

Riunione della Conferenza dei vescovi svizzeri a Einsiedeln il 29.5.2001 © Bibliothèque cantonale et universitaire Fribourg, Fonds CIRIC / Jean-Claude Gadmer.
Riunione della Conferenza dei vescovi svizzeri a Einsiedeln il 29.5.2001 © Bibliothèque cantonale et universitaire Fribourg, Fonds CIRIC / Jean-Claude Gadmer.

La Conferenza dei vescovi sviz. (CVS) venne fondata a Soletta nel 1863, per iniziativa del vicario generale di Coira Theodosius Florentini, come organo pastorale di contatto fra i presuli sviz. Suoi membri sono i vescovi ordinari e ausiliari delle diocesi di Basilea, Coira, Losanna-Ginevra-Friburgo, San Gallo, Sion e Lugano, e gli abati delle abbazie territoriali di Saint-Maurice ed Einsiedeln; dal 2001 ne fanno parte, nel caso in cui svolgano incarichi speciali, anche i vescovi emeriti. Nonostante la CVS sia una delle istituzioni più vecchie di questo genere, inizialmente si profilò poco verso l'esterno; nei primi decenni fu impegnata soprattutto a definire un atteggiamento comune nei confronti delle restrizioni imposte dallo Stato in ambito ecclesiastico. Nel 1920 i vescovi si opposero ai tentativi della Santa Sede di porre il nunzio (Nunziatura) alla presidenza della Conferenza; la forte coscienza di appartenere a una Chiesa locale - dal profilo giur. ogni diocesi dipende direttamente dalla Santa Sede - impedì iniziative comuni di più ampio respiro. Nel 1967 gli statuti del 1863 furono rinnovati nello spirito del Concilio Vaticano II; da allora la CVS si considera come l'organo direttivo della Chiesa cattolica in Svizzera. Le sue decisioni hanno, nell'ambito delle norme previste dal diritto canonico, valore legislativo; suoi organi permanenti sono l'assemblea (che si riunisce quattro volte l'anno in forma ordinaria; se necessario, vengono convocate assemblee straordinarie), la presidenza (o presidio) e dal 1971/72 il segretariato (a Friburgo). La CVS ricorre al parere di esperti e a sua volta, nelle procedure fed. di consultazione, viene consultata su questioni ecclesiastiche e sociali; su problemi importanti che riguardano la società cerca di raggiungere un consenso con altre Chiese e comunità religiose. I compiti al suo interno sono suddivisi in 13 categorie (per esempio liturgia, giovani, ecumenismo, matrimonio e fam.); una nuova revisione dello statuto ha avuto luogo nel 2001.

Riferimenti bibliografici

  • Rapporti annuali del segretariato della CVS, 1987-
  • R. Astorri, La conferenza episcopale svizzera, 1988
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Suggerimento di citazione

Victor Conzemius: "Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 27.11.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/027050/2012-11-27/, consultato il 29.03.2024.