Termine attribuito agli avversari di Guillaume Farel e Giovanni Calvino che nel 1538 ottennero l'espulsione da Ginevra dei due riformatori. Il loro successo fu tuttavia di breve durata: il trattato che essi stipularono con Berna il 30.3.1539 nell'intento di porre fine alla lite sulle terre del priorato di S. Vittore e del capitolo cattedrale era così sfavorevole a Ginevra che i negoziatori del trattato Ami de Chapeaurouge, Jean Lullin e Jean-Gabriel Monaton dovettero fuggire e furono condannati a morte dal Piccolo Consiglio. Il trattato venne invalidato dal Consiglio ginevrino il 25.1.1540 e il capo degli A., Jean Philippe, giustiziato.
Riferimenti bibliografici
- Histoire de Genève des origines à 1798, 1951, 235
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