La prima attestazione del titolo di "capitanei" attribuito a fam. nobili di Locarno è in un diploma (privilegio di mercato) del 1164 dell'imperatore Federico I. Di questo titolo erano investiti, in senso proprio, i soli vassalli del re: ai nobili di Locarno, che erano invece valvassori, sarebbe stato pertanto attribuito quale particolare concessione. I Capitanei erano probabilmente discendenti dei nobili longobardi Da Besozzo, della contea del Seprio, ai quali il vescovo scismatico di Como Landolfo da Carcano avrebbe infeudato il Locarnese verso l'anno Mille. Ai Capitanei era affidata l'amministrazione dei beni ecclesiastici nella pieve; essi godevano di immunità e di un potere coercitivo, ma non erano proprietari del territorio, che apparteneva, fatta eccezione per i beni ecclesiastici e regi, alle vicinie. Privi di potere sovrano, il peso politico dei Capitanei era limitato; ebbero tuttavia un ruolo di rilievo durante il XIII e XIV sec., nel quadro delle lotte tra guelfi e ghibellini e delle guerre tra Como e Milano. Residenti prevalentemente ad Ascona, Locarno e Muralto, i Capitanei non facevano parte di nessuna vicinia; le loro fam. (Orelli, Rastelli, Rusconi, Magoria, Gnosca, Della Rocca, Muralto e Duni) costituivano un'entità politica, fiscale e commerciale, denominata Università o corporazione dei Nobili, separata dal resto della pop. Il loro potere economico derivava dalle regalie che possedevano nel territorio di tutta la pieve (pedaggi, decime, diritti d'alpe, di pascolo, di pesca, di mercato, di caccia, di macinatura ecc.) e dal possesso di numerosi beni fondiari (curtes, campi, boschi, pascoli, alpi). Fin verso la metà del XVI sec. i Capitanei esercitarono un controllo diretto sull'elezione dei rappresentanti delle vicinie nel Consiglio generale della pieve; in seguito poterono unicamente designarvi i propri rappresentanti. Nel corso dei sec. essi cedettero alle vicinie, e soprattutto alla corporazione dei Borghesi di Locarno, parte delle loro regalie. Dopo il 1342, con l'occupazione del Locarnese da parte dei Visconti, il ruolo politico ed economico dei Capitanei diminuì molto; la loro corporazione riuscì però a mantenere quasi inalterati molti privilegi fino al 1798. Dal 1803 essa fu integrata nel patriziato.
Riferimenti bibliografici
- K. Meyer, Die Capitanei von Locarno im Mittelalter, 1916
- G. Wielich, Il Locarnese negli ultimi tre secoli del Medioevo, 1973 (ted. 1970)
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