
19.1.1815 Losanna, 21.1.1895 Losanna, rif. (dal 1845 Chiesa libera), di Losanna. Figlio di Samuel, avvocato e deputato, e di Sophie Dufour. Fratello di Edouard (->). Nipote di Charles (->). Marie Müller, figlia di Franz Joseph, consigliere generale delle scuole del circ. di Svevia e Neuburg (Baviera). Dopo la licenza in diritto all'Acc. di Losanna, seguì corsi tenuti da Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling a Monaco di Baviera (1835). Tornato in Svizzera, nel 1838 divenne avvocato, fondò la Revue suisse, una rivista culturale, e insegnò filosofia e storia della filosofia all'Acc. di Losanna. Divenuto professore ordinario (1841), nel 1846 venne destituito dal regime radicale. Andò in esilio a Parigi e in seguito accettò un incarico alla scuola superiore di Neuchâtel (1851-66) e ottenne nuovamente una cattedra a Losanna (ordinario di filosofia, 1866-95, e di diritto naturale, 1874-95). La prima opera principale fu Philosophie de la liberté (1849), nel solco delle idee propagate dall'amico Alexandre Vinet. Fu però solo nel 1877, dopo un ciclo di conferenze a Montauban, che S. assurse a fama intern. Il suo pensiero sociale e politico, vicino al movimento cooperativista e al cristianesimo sociale, trovò espressione tra l'altro in Mon Utopie (1892). Sostenitore dell'emancipazione femminile (Droit de la femme, 1885), difese anche le minoranze religiose, tra cui l'Esercito della Salvezza, e il mondo operaio. Fautore di una legislazione sociale più estesa, si oppose tuttavia al collettivismo e ritenne che affidare la distribuzione del lavoro allo Stato avrebbe condotto alla tirannia. Collaboratore regolare del Courrier suisse, della Gazette de Lausanne e di diverse riviste filosofiche e teol. in Svizzera e in Francia, fu membro corrispondente dell'Acc. delle scienze morali e politiche dell'Institut de France (1883). Fece parte della Société de Belles-Lettres (1830) e dell'ass. studentesca Zofingia (1832). Fu insignito del titolo di cavaliere della Legion d'onore e del dottorato h.c. dell'Univ. di Zurigo (1888).