10.8.1876 Berna, 3.8.1928 Berna, riformato, di Sumiswald. Archeologo, scrittore, direttore di museo, finanziatore e inventore.
Unico figlio di Jakob Wiedmer e di Elisabeth nata Brügger, Jakob Wiedmer crebbe a Herzogenbuchsee, dove i suoi genitori gestivano una panetteria. Allievo notato dai docenti per i suoi molteplici talenti, Wiedmer non poté accedere agli studi liceali a causa dell'opposizione del padre e si formò quindi come commerciante. Presto frequentò la casa del medico Walther Krebs, dove si coltivava la cultura e in cui crebbe una sua coetanea, la futura Maria Waser; tra i due si instaurò una complicità che durò tutta la vita. Nel 1893 Wiedmer partecipò alle prime campagne di scavo di Edmund von Fellenberg a Bannwil. Poco dopo Ulrich Dürrenmatt pubblicò sulla Berner Volkszeitung un racconto storico della giovane promessa letteraria.
Durante un soggiorno a Zurigo Wiedmer allacciò rapporti con Jakob Heierli, all'epoca l'archeologo più esperto della Svizzera. Il giovane impiegato di commercio fu profondamente influenzato dai tre anni trascorsi in seguito ad Atene (1898-1901), dove appena giunto entrò in contatto con gli archeologi di spicco del Museo nazionale e dell'Università. Molto probabilmente visitò anche Troia. Al suo rientro nel 1903 uscì il primo romanzo Um neue Zeiten. Un anno dopo sposò la discendente di una famiglia di pastori pietisti, Maria Stern, abile negli affari e proprietaria di un albergo a Wengen; suo padre, Julius Anton Ludwig Alexander Stern, di origini tedesche, era stato missionario in India prima di essere attivo come pastore in Svizzera. Nel 1906 nacque la figlia della coppia, Maria Regina Wiedmer.
Dopo l'uscita del secondo romanzo intitolato Flut (1905), Josef Viktor Widmann, l'influente redattore culturale del quotidiano bernese Der Bund, vide in Wiedmer nientemeno che il successore di Jeremias Gotthelf. Lo stesso anno Wiedmer divenne conservatore della collezione archeologica del Bernisches Historisches Museum; dal 1907 al 1910 diresse il museo bernese. In questo periodo svolse campagne di scavo nella necropoli celtica presso Münsingen. Con la sua rigorosa indagine archeologica e soprattutto la precisa documentazione dei reperti creò le premesse per la «stratigrafia orizzontale», un innovativo metodo di ricerca. Nel 1907 fu tra i fondatori della Società svizzera di preistoria, che intendeva contrastare la carente protezione dei siti e promuovere l'istituzione di servizi archeologici cantonali. Wiedmer fu il primo presidente della società, Heierli il suo primo segretario.
Un soggiorno prolungato a Costantinopoli, dove Wiedmer operò come finanziatore dell'elettrificazione dei tram cittadini, segnò l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita. Contemporaneamente si manifestarono probabilmente i primi sintomi di una sifilide che aveva contratto da giovane ad Atene. Dopo investimenti azzardati tra l'altro in mine d'asfalto siciliane e miniere d'argento in Nevada, allo scoppio della prima guerra mondiale rischiò il fallimento; la bancarotta fu procrastinata attraverso la fondazione di una ditta per l'invenzione e la «costruzione di attrezzi, apparecchi, macchine e simili», che però non ebbe successo e fallì nel 1922.
Dopo l'apparizione della sifilide, sempre mascherata come reumatismo, Wiedmer abbandonò la villa cittadina della famiglia nella zona del Rabbental a Berna e visse in condizioni modeste in diversi luoghi del quartiere di Kirchenfeld. Si guadagnò da vivere grazie alla pubblicazione di racconti brevi in vari giornali. In questo periodo acquisì particolari meriti promuovendo le relazioni culturali tra Svizzera e Grecia. Il governo greco ripagò tali sforzi con generose donazioni di artefatti archeologici a collezioni di antichità presso università e musei svizzeri.
Jakob Wiedmer morì nel 1928 per le conseguenze della malattia venerea. Fino all'ultimo lavorò al suo terzo romanzo, Kyra Fano, dedicato alla guerra d'indipendenza greca. Il previsto adattamento cinematografico dell'opera da parte di Alfred Hitchcock non fu realizzato. Il libro uscì postumo nel 1940 a cura di Maria Waser. Nel capitolo della propria opera Land unter Sternen (1930) intitolato Das Genie quest'ultima aveva già reso un omaggio letterario all'amico d'infanzia. Come scrittore Wiedmer cadde nell'oblio, nonostante il romanzo Flut («diluvio») affronti il turismo di massa e i suoi deleteri effetti sulle Alpi, un tema di grande attualità. I suoi scavi a Münsingen per contro rimangono un punto di riferimento per l'archeologia pre- e protostorica. Il percorso di vita e i lavori pionieristici di Wiedmer in ambito scientifico, culturale ed economico rispecchiano la movimentata storia a cavallo del XIX e XX secolo.