Gruppo orologiero nato nel 1983 dalla fusione delle due maggiori soc. orologiere sviz., ASUAG (Soc. generale dell'orologeria sviz.) e SSIH (Société suisse pour l'industrie horlogère); la sede sociale si trova a Neuchâtel, quella amministrativa a Bienne. Nel 1930 Omega e Tissot fondarono la SSIH, che riuniva soc. attive nella fabbricazione di orologi finiti (Blancpain, Lemania ecc.). L'ASUAG fu creata nel 1931 dal cartello dell'industria orologiera sviz. (Orologeria); questa holding riuniva quattro trust produttori di abbozzi (Ebauches SA), bilancieri, spirali e componenti. In seguito alla liberalizzazione del cartello avviata nel 1962, l'ASUAG si distinse con propri modelli, grazie all'acquisizione di aziende quali Rado (1968), Mido (1971), Certina (1972), Longines (1972), ecc. Tra il 1981 e il 1983 le banche sviz. investirono oltre 900 milioni di frs. nella SSIH e nell'ASUAG, sperando in un'operazione di breve durata. Nel 1983, dopo una verifica richiesta dalle banche alla soc. zurighese Hayek Engineering di Nicolas G. Hayek, SSIH e ASUAG giunsero alla fusione per far fronte alle rispettive difficoltà economiche. Nel 1985 Hayek e un gruppo di investitori acquistarono per 153 milioni di frs. il 51% del capitale di SSIH-ASUAG, che fu rinominata Société suisse de microélectronique et d'horlogerie SA (SMH) e nel 1998 divenne Swatch Group SA. Il gruppo deve il suo repentino e considerevole successo alla commercializzazione dello Swatch (contrazione di Swiss Watch), un orologio al quarzo in plastica (Eta), lanciato nel 1982 a prezzi modici e realizzato seguendo mode ed eventi del momento; nel 1985 si registravano già 10 milioni di esemplari venduti. All'inizio del XXI sec. Swatch Group costituiva il più grande gruppo orologiero a livello mondiale. Nel 2003 Nicolas G. Hayek si ritirò dalla direzione generale che lasciò al figlio Nick (1954). Alla sua morte nel 2010, la figlia Nayla (1951) lo sostituì alla presidenza del consiglio di amministrazione. Nel 2010 il gruppo dava lavoro a più di 25'000 impiegati in oltre 50 Paesi e registrava un fatturato di 6,440 miliardi di frs. (superava il miliardo di utile netto). Deteneva 19 marchi, tra cui, oltre a quelli già cit., anche Blancpain, Breguet, Glashütte Original e Jaquet Droz.
"Swatch: la quinta lingua nazionale". Manifesto pubblicitario per il marchio svizzero, 1991 (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung Zürcher Hochschule der Künste).
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Riferimenti bibliografici
- H. Pasquier, «Une industrie remodelée», in Le Pays de Neuchâtel et son patrimoine horloger, a cura di J. Bujard, L. Tissot, 2008, 307-315
- P.-Y. Donzé, Histoire de l'industrie horlogère suisse, 2009
- P.-Y. Donzé, Histoire du Swatch Group, 2012
Link
Scheda informativa
Contesto | Società generale dell'orologeria svizzera SA (ASUAG), Société suisse de microélectronique et d'horlogerie (SMH), Société suisse pour l'industrie horlogère (SSIH) |
Classificazione
Economia / Orologeria / Imprese |