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Giovanni BattistaTarilli

1549 Cureglia, dopo il 1614 forse a Cureglia, catt., di Cureglia. Figlio di Giovanni e di Francesca Agazzina, di Ponte Capriasca. (1572) Marta Rusca, di Comano. Si formò a Milano (1564 ca.); dal 1569 fu attivo soprattutto come frescante. L'unica tela rimasta, la Pietà e Santi (1575) conservata nel collegio degli oblati missionari a Rho (Lombardia), è un'opera giovanile ispirata a Bramantino, come la Pietà realizzata per la parrocchiale di Sonvico (1577). Lavorò in numerosi edifici religiosi e civili del Ticino e della Lombardia con i figli Cipriano e Domenico e con il nipote Domenico Caresana; tra i cicli superstiti si ricordano quelli di Comano (1574), Novazzano (1584 ca.), Scaria d'Intelvi (1588), Giornico (1589), Morcote (1595) e Cureglia (1612). Artista del tardo manierismo influenzato dai maestri lombardi del primo XVI sec. (Leonardo da Vinci, Bramantino, Bernardino Luini), contribuì a diffondere in Ticino i dettami della pittura della Controriforma.

Riferimenti bibliografici

  • DBAS, 1030
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Appartenenza familiare
Dati biografici ∗︎ 1549 ✝︎ dopo il 1614

Suggerimento di citazione

Lara Calderari: "Tarilli, Giovanni Battista", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 17.07.2009. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/049229/2009-07-17/, consultato il 18.04.2024.