Stazione palafitticola del Neolitico sulla riva meridionale del lago di Morat, nel comune di Morat (FR), iscritta nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2011.
Situata al largo della città vecchia di Morat, la stazione litorale di Morat-Segelboothafen fu scoperta negli anni 1880 da Jakob Süsstrunk in seguito all’abbassamento del livello del lago dovuto alla prima correzione delle acque del Giura (1868-1891). Nel 1883 e 1884 a nord-est della foce del Mühlebächli fu estratto un gran numero di oggetti caratteristici del Neolitico (lame di asce in pietra levigata, punte di freccia e lame di falcetti in selce, ecc.).
Il sito, con una superficie osservata di ca. 0,7 ettari, si estende nella formazione litoranea, come mostrano prospezioni realizzate nel 1999 e nel 2009, che hanno pure evidenziato un principio di erosione dello strato archeologico, in parte spesso fino a 40 cm. Nell’inverno del 2010 un intervento subacqueo ha permesso di documentare più precisamente lo stato di conservazione degli strati archeologici, di delimitare l’estensione del campo di pali e di prelevare reperti di vario genere (ceramica, industria litica, oggetti in legno, lavorazione dell’osso) come pure dei resti di fauna.
L’intrico dei pali indica una sovrapposizione di diverse fasi architettoniche, delle quali lo stato attuale degli scavi non consente ancora di tracciare un piano preciso. Il sito ha verosimilmente conosciuto due fasi di occupazione. In ragione delle sue specificità tipologiche (rinvenimento di olle provviste di bugne sul bordo, a fondo generalmente piatto) e delle datazioni dendrocronologiche (fase di abbattimento tra il 3572 e il 3552 a.C.), la prima di esse è attribuita al Neolitico medio (Cortaillod tardo). L’altra, di cui a oggi è nota un’unica datazione (2539 a.C.), indica una probabile occupazione o frequentazione durante il Neolitico finale (Auvernier-Cordé).