8.8.1805 Berna, 14.6.1872 Berna, riformata, di Berna. Moglie di pastore, prima lettrice dei testi di suo marito Albert Bitzius (alias Jeremias Gotthelf), responsabile a Lützelflüh della gestione dell'economia domestica e familiare e dell'accoglienza degli ospiti.

Henriette era la minore dei tre figli di Emanuel Jakob Zeender, professore di teologia all'Accademia di Berna, e di Marianne nata Fasnacht. Dopo aver perso i genitori già all'età di due anni, crebbe con i suoi fratelli Samuel Albrecht e Maria Anna Katharina presso i nonni materni. Nel 1808 il nonno Jakob Albrecht Fasnacht divenne pastore della comunità riformata di Lützelflüh. Qui nell'Emmental, regione a cui era profondamente legata, trascorse l'infanzia e la giovinezza. Sua nonna Katharina Fasnacht nata Lüthi apparteneva a una famiglia contadina. Di frequente Henriette soggiornò a Jegenstorf, dove suo zio Johann Ludwig Fasnacht dal 1812 esercitava il ministero pastorale.
Henriette Zeender fu istruita secondo gli ideali educativi di Johann Heinrich Pestalozzi in una scuola privata a Burgdorf. Dal 1821 proseguì la sua formazione per due anni nella pensione Guyot a Saint-Blaise. In seguito il suo tutore, Johann Rudolf von Sinner, le procurò due posti di governante ad Aarwangen e Kiesen. Un fidanzamento, avvenuto dopo il 1823, con Bernhard Walthard, attivo come vicario a Lützelflüh e nel cui istituto privato a Berna Zeender aveva lavorato, fu troncato verso il 1828/1829. Nel 1829 tornò a Lützelflüh dal nonno, rimasto vedovo, e gestì la sua economia domestica. Qui nel 1831 incontrò Albert Bitzius, quando quest'ultimo iniziò il suo incarico di vicario; i due si sposarono nel 1833 a Wynigen.
Istruita e ben inserita nella comunità dell'Emmental, Henriette Zeender era un buon partito per Albert Bitzius. Se fosse rimasta nubile, si sarebbe probabilmente guadagnata da vivere come precettrice al servizio di famiglie agiate, verosimilmente anche all'estero, come aveva fatto sua sorella. Il matrimonio con un pastore le assegnò invece un ruolo ben preciso come figura esemplare al servizio del marito; Henriette Bitzius-Zeender sarebbe ormai stata definita solo come moglie, madre e assistente del coniuge scrittore, che pubblicava le sue opere con lo pseudonimo di Jeremias Gotthelf. Lo assecondò nell'attività letteraria rileggendo e ricopiando i suoi testi e smorzando affermazioni politicamente azzardate. Nell'ambito familiare fece da mediatrice tra il marito e la suocera, Elisabeth Kohler, come pure tra Bitzius e la sua sorellastra, Marie Bitzius. Si occupò inoltre dell'istruzione delle due figlie, Henriette e Cécile, mentre il figlio maschio Albert frequentò la scuola dell'orfanotrofio di Burgdorf e più tardi il liceo a Berna. Trascorse le proprie giornate anche accogliendo i numerosi e regolari ospiti del marito.
Alla morte del coniuge (1854), la partenza da Lützelflüh, dove Bitzius-Zeender aveva trascorso gran parte della vita, si rivelò traumatica. Nel 1855 si trasferì nella città di Berna e poi a Sumiswald (1860), dove risiedeva la figlia maggiore Henriette Rüetschi-Bitzius, che aveva sposato il pastore del villaggio, e infine in una delle tenute del Wankdorf presso Berna (1867). Visse gli ultimi 18 anni conformemente alle attese della società nei confronti di una vedova di pastore, occupandosi in primo luogo della discendenza, specialmente dopo la morte del genero, Ludwig Rüetschi (1866). Rimase il baricentro di una famiglia, i cui membri si erano dispersi in vari luoghi, tra cui Berna, Gstaad, Twann. Henriette Bitzius-Zeender tenne inoltre vivo il contatto con l'editore tedesco di Gotthelf, Julius Springer a Berlino, per assicurare lo smercio delle opere del marito. Morì nel 1872 dopo aver sofferto per lunghi anni di problemi di salute.