de fr it

Regina FrancescaRiva

1681 Novate Mezzola (Lombardia), 1752 Lugano, cattolica, di Novate Mezzola, poi di Lugano. Contessa, proprietaria fondiaria, personalità di rilievo della famiglia Riva.

Ritratto della contessa Regina Francesca Riva. Olio su tela di Giuseppe Antonio Petrini, anni 1740, 116,5 x 91,5 cm (Fondazione Palazzo Riva, Lugano; fotografia Stefano Spinelli, 2012).
Ritratto della contessa Regina Francesca Riva. Olio su tela di Giuseppe Antonio Petrini, anni 1740, 116,5 x 91,5 cm (Fondazione Palazzo Riva, Lugano; fotografia Stefano Spinelli, 2012). […]

Regina Francesca Giani era figlia del barone Giovanni Giacomo Giani, luogotenente di giustizia a Chiavenna, e di Caterina Filomena Caldelari, discendente di un'illustre famiglia di notai di Chiavenna. L’azione della famiglia Giani, fra le più influenti sul piano economico, sociale e religioso in Valtellina con una rete di relazioni che spaziava ben oltre la regione di origine, si sviluppò in particolare su tre fronti: Tre Leghe (e relativi territori sudditi), Sacro Romano Impero e baliaggi italiani, come testimoniano le pratiche matrimoniali (i Giani si unirono a famiglie grigionesi e dei baliaggi italiani: la sorella Maria Giani sposò Melchior Jagmet, governatore della Valtellina e presidente della Lega Grigia) e l’acquisizione di titoli (il nonno paterno di Regina Francesca Giani, Paolo Giani, era stato creato nobile dall’imperatore Leopoldo I nel 1675).

Nel 1701 Regina Francesca Giani andò in sposa ad Antonio Riva, di Lugano, con cui ebbe 11 figli. A quest’alleanza si giunse dopo lunghe trattative che coinvolsero, tra gli altri, anche il conte Carlo Casati, legato ordinario di Spagna presso i cantoni cattolici. Secondo gli statuti chiavennaschi, Regina Francesca Giani aveva diritto a una porzione dell’eredità paterna e materna, che avrebbe potuto esigere al momento del matrimonio, e fu in parte proprio riguardo a questioni economiche che sorsero dissidi. Per convincere il barone Giani, il conte Giovanni Battista Riva, futuro suocero di Regina Francesca Giani, fece sapere che i Riva non avrebbero avanzato pretese sull'eredità di quest'ultima fino alla morte dei genitori; inoltre, la futura suocera Lucrezia Riva avrebbe rinunciato al governo della casa in favore di Regina Francesca. Giovanni Battista Riva promise inoltre che, insieme agli altri figli (fra cui Francesco Saverio e Gian Pietro Riva), anche il secondogenito Rodolfo Giovanni Riva sarebbe stato avviato alla vita religiosa a Roma (cosa che poi non avvenne), garantendo così a Regina Francesca il ruolo di capofamiglia donna. I Riva seguivano dunque una pratica matrimoniale attestata anche per altre famiglie del ceto dirigente di Lugano e Mendrisio (quali i von Beroldingen e i Torriani) che si orientarono verso i territori sudditi grigionesi del Chiavennasco e della Valtellina; tale strategia può in parte essere spiegata tenendo conto delle prerogative patrimoniali femminili in queste terre non riscontrabili invece nei baliaggi. Con il suo matrimonio Antonio Riva acquisì infatti beni e crediti nel contado di Chiavenna. Forse anche per i diritti patrimoniali di cui beneficiò, tra cui anche alcune rendite a Roma, Regina Francesca Riva sembrò godere, o perlomeno ricercare, una certa libertà di manovra in seno al casato dei Riva. Prova ne fu una serie di beni acquistati a Genestrerio, nel baliaggio di Mendrisio, senza il consenso del suocero, il quale in seguito, per volontà testamentaria, stabilì che detti beni fossero destinati alla comunione dei figli ed eredi. Regina Francesca Riva morì a Lugano nel 1752 e fu sepolta nella tomba gentilizia nella chiesa di S. Antonio.

S. Giovannino e S. Lorenzo con stemma dei Riva (a sinistra, olio su rame), Estasi di S. Francesco e Sacra Famiglia con blasone dei Giani (a destra, ricamo su seta), 1701 ca., 68,5 x 53 cm (Fondazione Palazzo Riva, Lugano; fotografie Stefano Spinelli, 2012).
S. Giovannino e S. Lorenzo con stemma dei Riva (a sinistra, olio su rame), Estasi di S. Francesco e Sacra Famiglia con blasone dei Giani (a destra, ricamo su seta), 1701 ca., 68,5 x 53 cm (Fondazione Palazzo Riva, Lugano; fotografie Stefano Spinelli, 2012). […]

Riferimenti bibliografici

  • Archivio storico della città di Lugano, Lugano, Fondo Famiglia Riva.
  • Fidecommesso Riva (a cura di): Storia della famiglia Riva, 3 voll., 1972-1993.
  • Schnyder, Marco: Famiglie e potere. Il ceto dirigente di Lugano e Mendrisio tra Sei e Settecento, 2011.​​​​​​
  • Martinoli, Simona (a cura di): Il palazzo Riva di Santa Margherita a Lugano e la sua quadreria, 2014, specialmente pp. 82-85.
  • Agustoni, Edoardo; Pedrini Stanga, Lucia (a cura di): Dentro i palazzi. Uno sguardo sul collezionismo privato nella Lugano del Sette e Ottocento: le quadrerie Riva, 2020.
Link
Scheda informativa
Variante/i
Regina Francesca Giani (nome alla nascita)
Appartenenza familiare
Dati biografici ∗︎ 1681 ✝︎ 1752

Suggerimento di citazione

Marco Schnyder: "Riva, Regina Francesca", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 26.05.2023. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/059604/2023-05-26/, consultato il 12.11.2024.