2.9.1733 Campo (Vallemaggia), 17.3.1801 Campo, cattolico, di Campo. Mercante attivo presso il negozio di famiglia a Kassel e uomo politico.

Guglielmo Maria Pedrazzini fu il primogenito dei sei figli del negoziante Giovanni Battista Pedrazzini e di Giacomina Pontoni. Nel 1759 sposò la cugina Marta Maria Pedrazzini, figlia ed erede di Michele Pedrazzini e di Giovanna Fantina. Il suo matrimonio precedette quello del fratello minore Michele Maria Pedrazzini con la sorella della moglie, Maria Apollonia Pedrazzini, due unioni parallele che ricongiunsero le linee, perpetuando la discendenza familiare. Dei suoi 15 figli, solo cinque raggiunsero l’età adulta a causa di numerose morti premature che lo segnarono profondamente.
Erede del casato mercantile di Campo, egli compì il suo apprendistato presso la ditta dello zio Carlo Antonio Fantina a Heidelberg, per poi entrare nel negozio Gaspard Pedrazzini & Fils a Kassel, che commerciava in prodotti coloniali (commercio). Tra la fine degli anni 1740 e l'inizio degli anni 1770 vi lavorò a più riprese, imprimendo un segno decisivo alla sua conduzione (ne redasse il regolamento del 1765) e seguendone le sorti anche dopo essersi ristabilito in patria. L’impegno profuso nella gestione degli affari della ditta è documentato da una fonte di straordinaria ricchezza quale i tre volumi del suo copialettere, in cui egli trascrisse con minuzia il contenuto delle lettere inviate a vari destinatari tra il 1772 e il 1795.

Guglielmo Maria Pedrazzini avviò i figli al mestiere di mercante, preoccupandosi in prima persona della loro educazione. Dopo i rudimenti ricevuti da curati valmaggesi e studi presso il collegio Papio di Ascona, prima del loro ingresso nella ditta di Kassel, trovò loro un posto di apprendistato ad Ansbach in Baviera presso il cognato Gaspare Lamberti, marito della sorella minore Giovanna Maria. Durante l’assenza di Lamberti e di vari altri compatrioti emigrati (emigrazione) si occupò della gestione dei loro beni e della tutela dei loro diritti in patria. Figura di grande rilievo nel casato e nella comunità locale, egli si spese come rappresentante della vicinanza di Campo in svariate occasioni e a diversi livelli, difendendone gli interessi presso le autorità balivali e svizzere. Nel 1775 fu insignito della carica di capitano della Vallemaggia e della valle Lavizzara, ruolo che sancì il credito di cui godeva nel baliaggio e oltre.