18.8.1769 Muggio, 16.8.1846 Muggio, cattolica, di Muggio. Esponente femminile di una famiglia delle maestranze artistiche, ne curò gli interessi in valle di Muggio e a Genova.

Minore dei tre figli del capomastro Giuseppe Fontana, attivo nei cantieri del consuocero Pietro Lorenzo Cantoni, e di Maria Antonia Cantoni, Anna Fontana (nota a tutti con il nomignolo Annetta) trascorse la gioventù e l’adolescenza al paese natio. A Muggio sia i Fontana sia i Cantoni erano fra le famiglie di maggior prestigio e agiatezza grazie alla fortuna e alla fama ottenute con l'emigrazione. Anche il fratello Pier Luigi Fontana fu attivo nei cantieri liguri dei Cantoni. Un appunto dello zio e cognato Simone Cantoni lascia intendere che, con la sorella maggiore Maria Giuseppa, Anna sia stata, perlomeno nel 1784, ospite in un monastero comasco dove potrebbe aver imparato a leggere e a scrivere con buona dimestichezza, capacità non infrequente fra le donne di famiglie delle maestranze artistiche.
Nel 1787, ottenuta la licenza papale, le due sorelle andarono in sposa ai due zii, fratelli della madre; Anna si maritò con Gaetano Cantoni, da cui non avrebbe avuto figli, Maria Giuseppa con Simone Cantoni. Evento singolare, ma non eccezionale, questo doppio matrimonio fra consanguinei indica una chiusura endogamica praticata come strategia familiare nella seconda metà del XVIII secolo, soprattutto dai casati più abbienti, per preservare il proprio patrimonio. Si trasferì nella capitale ligure dove abitò stabilmente fino agli anni 1820. Con Gaetano Cantoni, architetto ingegnere al servizio di Genova e della Liguria, Anna Cantoni condivise fortune e grandi dispiaceri come pure le difficoltà della lontananza da casa (nel 1819 il male che costrinse mesi a letto il consorte Gaetano, l’impossibilità di riscuotere i crediti presso il governo dei Savoia dopo l'annessione di Genova al Regno di Sardegna malgrado le sollecitazioni ripetute anche dopo la morte del coniuge); da Genova coltivò una rete di relazioni che mantenne in vita con una regolare corrispondenza. Molte delle notizie che la riguardano sono ricavabili dall’articolato carteggio intrattenuto con i parenti e i conoscenti in valle di Muggio e poi con le persone frequentate a Genova, colleghi del marito, amministratori e segretari. Fra queste figuravano Giovanni Battista Nervi e i nobili Brignole Sale, proprietari pure di Palazzo Rosso, dove Gaetano e Anna Cantoni occupavano un appartamento, e in particolare Annetta Demé, sua figlioccia, che più tardi dotò perché diventasse suora.

Anche negli anni successivi alla morte del marito e al rientro in patria, Anna Cantoni tornò a Genova per curare gli interessi di famiglia e le amicizie, e ancora nel 1839, già settantenne, meditava un ultimo viaggio, ma la salute cagionevole glielo impedì. Trascorse gli ultimi anni della vita dedicandosi in particolare al cugino Luigi Fontana, che sostenne finanziariamente negli studi di architettura e ingegneria e che nel 1846, prossima alla morte, designò erede del patrimonio dei Cantoni di Muggio.
Anna Cantoni, a differenza, ad esempio, della sorella Maria Giuseppa, scelse di seguire il marito nell'emigrazione e, in modo non comune anche fra le mogli di esponenti delle maestranze artistiche, si sforzò di integrarsi nella città di accoglienza. Seppe dunque ritagliarsi all’interno delle strutture sociali, certo codificate del tempo, spazi di autonomia non trascurabili.