9.11.1959 Bursins, riformato, di Bursins. Agricoltore e viticoltore, politico democentrista vodese, Consigliere nazionale e Consigliere federale.
Guy Parmelin è il maggiore dei tre figli (una femmina e due maschi) di Richard Parmelin, agricoltore e viticoltore, e di Jeannine nata Favre. Dopo la maturità liceale conseguita a Losanna (1977), il diploma nella scuola cantonale di agricoltura di Marcelin a Morges (1979) e la maestria federale in agricoltura e viticoltura (1985), ha lavorato nell'azienda agricola di famiglia, che aveva rilevato insieme al fratello Christophe Parmelin. Nel 1995 ha sposato Caroline Merotto, insegnante, di Zurigo, figlia di Aldo Merotto, ingegnere, e di Maria nata Moosrainer. La coppia non ha avuto figli.
Parmelin ha aderito da giovane all'Unione democratica di centro (UDC), denominata nel canton Vaud Parti des paysans, artisans et indépendants (PAI-UDC) fino al 1985, seguendo l'esempio dello zio Maurice Parmelin, deputato al Gran Consiglio vodese per lo stesso partito dal 1982 al 1991. Nel primo articolo pubblicato nel 1987 sull'organo democentrista Le Pays vaudois, Parmelin ha sostenuto l'idea che il contadino, in virtù del suo mestiere, è chiamato a interessarsi alla protezione dell'ambiente. È stato presidente del consiglio comunale di Bursins dal 1993 al 1999, carica con cui ha dato avvio alla sua carriera politica, e deputato al Gran Consiglio vodese dal 1994 al 2003. Nel contempo ha fatto carriera nell'UDC vodese. Presidente della sezione dell'arrondissement di Rolle e membro del comitato direttivo del partito cantonale, ne è divenuto vicepresidente e poi presidente (2000-2004). Dal 2012 al 2015 è stato membro del consiglio di amministrazione dell'Etablissement d’assurance contre l’incendie et les éléments naturels (ECA) del canton Vaud. Attivo difensore degli interessi contadini (politica agricola), ha fatto parte degli organi direttivi di numerose associazioni agricole, e in particolare di quello della Federazione svizzera dei produttori di cereali (FSPC). Membro del consiglio di amministrazione del gruppo Fenaco Genossenschaft (cooperative agricole) dal 1996, ne è stato vicepresidente dal 2009 al 2015.
Mentre il suo partito guadagnava importanza nel canton Vaud dopo aver abbandonato i temi tradizionalmente cari al centro per avvicinarsi alle posizioni dell'ala zurighese dell'UDC, Parmelin è stato eletto in Consiglio nazionale (2003), dove ha fatto parte, sin da subito, della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (presidente dal 2013 al 2015). Dal 2007 è stato membro anche della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia. Quando il Consigliere di Stato Jean-Claude Mermoud è morto in carica nel 2011, Parmelin sembrava predestinato a succedergli. Il suo desiderio di concentrarsi sulla politica federale e la conseguente rinuncia a candidarsi per questa carica hanno portato l'UDC a perdere un seggio, che non ha più riconquistato, nel governo cantonale.
Parmelin è stato eletto in Consiglio federale nel 2015, nel contesto agitato della successione di Eveline Widmer-Schlumpf, appartenente al Partito borghese democratico (PBD). Eletta nel 2007 come rappresentante democentrista ma senza l'accordo del suo partito, quando quest'ultima diede le dimissioni, l'UDC, che con Ueli Maurer contava già un Consigliere federale, rivendicò l'elezione nell'esecutivo di un secondo membro pienamente riconosciuto dal partito. Il Consiglio federale si componeva in quel momento di tre donne e quattro uomini (due esponenti della Svizzera francese e cinque della Svizzera tedesca). L'UDC ha presentato una lista di tre candidati: il Consigliere nazionale zughese Thomas Aeschi, il Consigliere di Stato del canton Ticino e membro della Lega dei ticinesi Norman Gobbi e Guy Parmelin. Considerato il più moderato dei tre, quest'ultimo è stato eletto al terzo turno dall'Assemblea federale il 9 dicembre 2015 (con 138 voti).
Parmelin ha rilevato dal collega di partito Maurer il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Dato che a seguito di un referendum l'acquisto degli aviogetti Gripen era stato rifiutato in votazione popolare il 18 maggio 2014, Parmelin ha dovuto riprendere il dossier dei nuovi aerei da combattimento dell'esercito svizzero (forza aerea). Ha riorganizzato la gara d'appalto con l'idea che la scelta definitiva spettasse comunque al popolo. Nel dicembre 2018 Parmelin ha ceduto il DDPS alla neoeletta Viola Amherd ed è succeduto a Johann Schneider-Ammann alla testa del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), in cui si è confrontato con diverse questioni relative agli accordi di libero scambio (negoziati con gli Stati del Mercado Común del Sur, Mercosur; votazione popolare sull'accordo di partenariato economico con l'Indonesia), alla politica agricola e alle relazioni con l'Unione europea (UE). Appena giunto alla testa del DEFR ha dovuto far fronte allo scoppio della pandemia di coronavirus (epidemie) e, come capo del dipartimento responsabile dell'economia, si è occupato dell'attuazione di misure di sostegno alle imprese. Eletto presidente della Confederazione nel 2021, Parmelin ha dovuto annunciare l'interruzione dei negoziati sull'accordo quadro fra la Svizzera e l'UE e si è intrattenuto con Joe Biden e Vladimir Putin a margine del summit di Ginevra del 16 giugno 2021.