26.7.1893 Winterthur, 21.9.1963 Lugano, riformata, di Basilea, dopo il matrimonio cittadina italiana. Artista tessile, scultrice e burattinaia.

Figlia di Rudolf Klein, ingegnere e membro di direzione della ditta Sulzer a Winterthur, e di Louise nata Châtelain, violinista, Georgette Klein crebbe in condizioni agiate a Winterthur con la sorella minore Marcelle, alla quale rimase profondamente legata per tutta la vita. Frequentò le scuole a Winterthur (fino al 1912) e studiò poi germanistica e romanistica all’Università di Zurigo, conseguendo il dottorato con una tesi sul poeta tedesco Ferdinand Freiligrath (1919). Insieme alla sorella compì viaggi nelle capitali europee. A Ginevra frequentò inoltre l’Istituto Jaques-Dalcroze.
Dal 1920 si dedicò all'arte e alla musica. Si iscrisse alla scuola di arti applicate a Zurigo, dove seguì corsi di scultura in legno (con Carl Fischer), realizzando le prime marionette, studiò violino al Conservatorio di Zurigo (con Willem de Boer) e suonò nel Musikkollegium di Winterthur. Espose lavori di tessitura e ricamo al Kunstmuseum di Winterthur, divenne membra dello Schweizerischer Werkbund (SWB) ed entrò in contatto con i rappresentanti dell’architettura progressista di Winterthur e con il Teatro svizzero delle marionette. Fu responsabile del teatro di figura e della regia del corteo delle donne alla prima Esposizione nazionale svizzera del lavoro femminile (Saffa) del 1928.
Lo stesso anno si trasferì a Barbengo nel palazzo Triulzi, acquistato dal padre l'anno precedente, dove insediò il suo «Atelier Geo». Iniziò allora l’allontanamento di Georgette Klein dallo stile di vita borghese-conservatore dei genitori: si fece un nome come artista, burattinaia e scultrice. Conobbe Luigi Tentori, elettricista e vignaiolo di 10 anni più anziano, e lo frequentò nonostante l’opposizione dei genitori. La relazione con Tentori, con cui condivideva l'amore per la natura, la portò alla definitiva rottura con il padre e la madre. Il suo progetto fondamentale fu Casa Sciaredo, l’abitazione-atelier da lei disegnata e costruita insieme al marito su un poggio isolato sopra il nucleo di Barbengo, primo esempio di edificio residenziale del Movimento moderno in Ticino, dove i coniugi abitarono dopo il matrimonio, avvenuto nel 1932. Non ebbero figli. Tentori-Klein si inserì nella comunità artistica locale del Lyceum Club internazionale Lugano, come responsabile della sezione arti visive, ed espose le sue marionette, originali per espressioni e abiti, sculture in legno e opere d'arte tessile al Kursaal di Lugano e a Winterthur.

Tentori-Klein documentò la propria ricerca personale in 101 quaderni-diari di quotidiana compilazione in francese, tedesco e italiano che costituiscono la fonte principale sulla sua vita e sui suoi riferimenti culturali. Come artista tessile intuì precocemente l’interazione fra l'ornamentale e l'arte moderna e, ispirata dalle idee di Le Corbusier e dei maestri del Bauhaus, come progettista della sua casa seppe far dialogare una forma essenziale di architettura con l'ambiente naturale circostante.
Georgette Tentori-Klein visse fino alla fine nella sua casa a Barbengo. Luigi Tentori era deceduto già nel 1955 dopo lunghi e difficili anni di malattia. L’eredità dell'artista andò alla sorella Marcelle e, alla sua morte, al canton Zurigo; confluì poi nella Fondazione Sciaredo, costituita nel 1996. La casa, rinnovata nel 1999 e 2016, fu adibita ad abitazione-atelier, luogo di lavoro e di ispirazione per artisti e produttori di cultura.