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Marie-RoseZingg

28.6.1897 Basilea,  15.2.1975 Sion, riformata convertita al cattolicesimo, di Basilea. Pioniera della politica di accoglienza della prima infanzia nel canton Vallese, direttrice della Pouponnière valaisanne, intermediaria di adozioni e oppositrice dell'aborto.

Une œuvre d’amour, reportage consacrato a Marie-Rose Zingg a cura di S. Corinna Bille, con fotografie di Paul Senn. Doppia pagina tratta da La Femme d’aujourd’hui, n. 9, pubblicato a Ginevra nel 1945 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Rq 4316). 
Une œuvre d’amour, reportage consacrato a Marie-Rose Zingg a cura di S. Corinna Bille, con fotografie di Paul Senn. Doppia pagina tratta da La Femme d’aujourd’hui, n. 9, pubblicato a Ginevra nel 1945 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Rq 4316).  […]

Figlia unica di Albert Zingg, albergatore, Marie-Rose Zingg perse la madre all'età di tre anni. Suo padre gestì degli alberghi di lusso sulla Costa Azzurra e nelle Alpi vallesane e dopo la prima guerra mondiale fu direttore del Kursaal di Interlaken. Marie-Rose Zingg trascorse l'infanzia presso la famiglia materna a Cannes e la nonna paterna a Basilea, dove frequentò la scuola elementare. Non si sposò, ma adottò due bambini dell'asilo nido da lei fondato, un maschio nato nel 1927 e una femmina nata nel 1931. 

Giunta in Vallese nel 1914 per curare una tubercolosi, conseguì il diploma della scuola di commercio di Sion e lavorò poi come segretaria della Camera di commercio vallesana (1919-1937). Spinta dal desiderio di aiutare i bambini svantaggiati, nel 1929 fondò la Société pour l’enfance valaisanne allo scopo di creare un luogo per accogliere bambini, dalla nascita all'età scolastica, temporaneamente o definitivamente abbandonati o senza cure: bambini illegittimi, orfani, di famiglie operaie o bisognosi di cure speciali. La struttura, denominata Pouponnière valaisanne, fu inaugurata a Sion nel 1931 e Zingg ne assunse la direzione, accanto alla sua attività di segretaria; all'asilo nido si aggiunsero una scuola per bambinaie (1932-2004) e una colonia estiva in uno chalet a Les Mayens-de-Sion (1938-2006). Da allora si impegnò perché fosse riconosciuta la necessità della presa a carico dell'infanzia svantaggiata e raccolse fondi per la causa. Sul settimanale Die Nation nel 1944 Peter Surava e Paul Senn pubblicarono un'inchiesta sulla lotta di Zingg per salvare l'istituzione, all'epoca sull'orlo del fallimento, sottolineando il suo mancato riconoscimento da parte delle autorità e l'esiguo supporto dell'ente pubblico. A seguito del reportage, che provocò l'ira del governo vallesano, giunsero cospicue donazioni da tutta la Svizzera.

Per generare nuovi introiti, nel 1946 Zingg fu autorizzata ad aprire un reparto di maternità (chiuso nel 1973) nei locali della nursery. Nel 1947 diede vita all'Œuvre Sainte-Elisabeth, una casa di protezione per giovani madri nubili, respinte dalle loro famiglie (chiusa nel 1991). Contestualmente ai mutamenti sociali degli anni 1960, colse l'importanza di offrire una struttura per accudire i figli delle madri che svolgevano un'attività lavorativa fuori casa. A Sion fu quindi aperto l'asilo nido Sacré-Cœur (1970), fondamentale per garantire la longevità della Pouponnière valaisanne, ancora in funzione nel capoluogo vallesano all'inizio del XXI secolo.

Intervista di Marie-Rose Zingg nel servizio Naissance planifiée della trasmissione Affaires publiques della televisione della Svizzera francese del 26 giugno 1971 (Radio Télévision Suisse, Ginevra, Play RTS).
Intervista di Marie-Rose Zingg nel servizio Naissance planifiée della trasmissione Affaires publiques della televisione della Svizzera francese del 26 giugno 1971 (Radio Télévision Suisse, Ginevra, Play RTS). […]

Parallelamente all'attività nel nido d'infanzia (1931-1971), Zingg si dedicò alla realizzazione di un sistema di adozione (1932-1974), di cui in pratica fu la sola garante; agì senza alcun tipo di controllo statale e in assenza di un quadro legislativo cantonale sulla protezione dei minori (la legge ad hoc entrò in vigore nel 1971 e portò all'istituzione dell'Ufficio cantonale dei minori), ma con il sostegno del vescovo di Sion, Nestor Adam. Si adoperò perché le giovani incinte senza marito acconsentissero a dare in adozione i nascituri per farne dei membri «utili» della società, considerando l'abbandono come un atto d'amore e forzando talvolta le madri biologiche a sottoscrivere l'atto di rinuncia. Le famiglie di accoglienza (principalmente in Vallese, ma pure nel resto della Svizzera e all'estero) furono scelte dalla stessa Zingg, che tra il 1931 e il 1969 collocò così ca. 300 bambini. All'inizio degli anni 1970 partecipò attivamente al dibattito sulla contraccezione (controllo delle nascite) e sull'aborto e, in linea con le sue convinzioni religiose, sostenne la petizione «Sì alla vita, no all'aborto».

Personalità controversa e per molti versi ambigua, Marie-Rose Zingg perseguì un'azione allo stesso tempo benevola e moraleggiante, pervasa da valori conservatori e da un femminismo maternalista. Sostenendo bambini bisognosi e ampliando l'offerta di accoglienza extrafamiliare dell'infanzia, sviluppò la rete di sicurezza sociale in un settore a lungo trascurato dallo Stato. Nello stesso tempo fu attenta a preservare il tradizionale ordinamento di genere, limitando così i diritti delle donne.

Riferimenti bibliografici

  • Archives de la Ville de Sion, Sion, Archives de la Pouponnière valaisanne.
  • Archives de l’Etat du Valais, Sion, Pouponnière valaisanne, Sion; Pouponnière valaisanne.
  • Association sédunoise des lieux d’accueil de l’enfance, Sion, Archives de la Pouponnière valaisanne.
  • Die Nation, 20.1.1944; 27.1.1944; 3.2.1944.
  • Senn, Paul; Surava, Peter: Eine tapfere Frau. Reportage über ein Kinderheim, 1944.
  • La Femme d’aujourd’hui, 3.3.1945.
  • Vouilloz Burnier, Marie-France; Guntern Anthamatten, Barbara (a cura di): Valaisannes d'hier et d'aujourd'hui. La longue marche vers l'égalité, 2003, pp. 101-105.
  • Droux, Joëlle: Enfances en difficultés. De l’enfance abandonnée à l’action éducative (Genève 1892-2012), 2012.
  • Crettaz, Rebecca: «Les pratiques d’assistance publique en Valais (1900-1930). Dans les communes de Sion et Bramois», in: Annales valaisannes, 2013, pp. 99-155.
  • Furrer, Markus; Heiniger, Kevin et al. (a cura di): Entre assistance et contrainte: le placement des enfants et des jeunes en Suisse 1850-1980, 2014.
  • Evéquoz-Dayen, Myriam: «Statut des mères célibataires en Valais, 1780-1850», in: Annales valaisannes, 2017, pp. 55-69.
  • Vouilloz Burnier, Marie-France: «Les secours aux mères célibataires et à leurs enfants au XXe siècle», in: Annales valaisannes, 2017, pp. 89-104.
  • Vouilloz Burnier, Marie-France: Marie-Rose Zingg et la Pouponnière valaisanne. Une pionnière de l'accueil de la petite enfance, 2021.
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Scheda informativa
Dati biografici ∗︎ 28.6.1897 ✝︎ 15.2.1975

Suggerimento di citazione

Marie-France Vouilloz Burnier: "Zingg, Marie-Rose", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 27.01.2025(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/062106/2025-01-27/, consultato il 12.02.2025.