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Gmünden

Il penitenziario e istituto di lavoro forzato di Gmünden, situato nel comune di Teufen, nel canton Appenzello Esterno, fu aperto nel 1884 per il collocamento di persone soggette a internamento amministrativo, condannate a una pena detentiva o a un arresto per una multa non pagata. Originariamente mista, tra il 1962 e il 2017 la struttura accettò solamente uomini. Dagli anni 1980 fu destinata all'esecuzione delle pene e delle misure; nel 2007 le fu annesso il penitenziario cantonale.

Gmünden: carta di situazione 2023 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2023 DSS.
Gmünden: carta di situazione 2023 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2023 DSS.

Sebbene la discussione sulla necessità di creare un istituto di lavoro forzato fosse incentrata sull'internamento di «dissoluti» e «oziosi» per sgravare gli ospizi per poveri comunali ​​​​(istituti di internamento), la struttura realizzata per decisione della Landsgemeinde del 1880 era destinata anche a persone condannate da un tribunale. Nel 1883 il cantone acquisì il bene immobiliare di Gmünden, situato a sud-ovest di Niederteufen, e vi fece costruire un nuovo edificio progettato per accogliere 8 donne e 40 uomini, che fu pronto per essere occupato l'anno successivo. Nel 1892 fu installato un riscaldamento centralizzato, nel 1900 l'illuminazione elettrica e nel 1935 un impianto docce; negli anni 1940 tutti gli edifici furono ristrutturati. Le finestre erano munite di sbarre, i dormitori chiusi a chiave di notte, ma l'istituto non era né murato né recintato e il personale di sorveglianza disarmato. Per lungo tempo le persone condannate a una pena detentiva e quelle internate erano riconoscibili soltanto dalle loro divise, con strisce diverse. La separazione fisica delle diverse tipologie di recluse e reclusi, prescritta dal Codice penale svizzero del 1942 e dal Concordato dei cantoni della Svizzera orientale sull'esecuzione delle pene e delle misure del 1956, rese necessari una ristrutturazione radicale e un ampliamento dell'istituto tra il 1961 e il 1964. Da quel momento non furono più ammesse donne.

Il penitenziario e istituto di lavoro forzato di Gmünden a Teufen. Fotografia, 1940 ca. (Staatsarchiv Appenzell Ausserrhoden, D.037-05-04-01-01).
Il penitenziario e istituto di lavoro forzato di Gmünden a Teufen. Fotografia, 1940 ca. (Staatsarchiv Appenzell Ausserrhoden, D.037-05-04-01-01). […]

Su richiesta dei comuni, il Consiglio di Stato disponeva internamenti amministrativi di una durata fino a tre anni, basandosi sul regolamento dell'istituto del 1884 (rivisto per l'ultima volta nel 1969) e sulla legge sui poveri del canton Appenzello Esterno del 1934 (povertà, assistenza pubblica); una legge sull'internamento forzato fu respinta dalla Landsgemeinde nel 1937. Tuttavia, la pratica dell'internamento amministrativo fu messa in discussione solo sporadicamente, tutti e cinque i ricorsi di diritto pubblico presentati negli anni 1940 e 1950 da persone toccate dalla misura furono respinti. La commissione di vigilanza, presieduta dal capo della Direzione di giustizia e polizia, fungeva da autorità di sorveglianza. Si riuniva due volte all'anno presso l'istituto, approvava preventivi e consuntivi, esaminava le istanze e i ricorsi, stabiliva il prolungamento delle punizioni d'arresto e richiedeva proroghe di detenzione per internate e internati amministrativi. Sebbene le 1252 persone soggette a internamento amministrativo tra il 1884 e il 1976 costituissero solo il 15% del numero complessivo di quelle recluse (8420), marcarono la vita quotidiana più degli individui condannati a pene criminali o a una multa commutata in un arresto (rispettivamente il 78% e il 7% di tutti gli ingressi), spesso di pochi mesi o giorni. Oltre la metà delle persone soggette a internamento amministrativo fu rinchiusa più volte, talvolta anche in altri istituti come il Kreckelhof (Herisau), Bitzi (Mosnang), Kalchrain (Hüttwilen), Witzwil e Bellechasse. Gmünden, a sua volta, fu utilizzato anche da altri cantoni. Ancora prima dell'abolizione delle leggi cantonali sull'internamento amministrativo nel 1981, gli ultimi internati amministrativi di altri cantoni furono rilasciati nel 1976 (l'ultimo proveniente da Appenzello Esterno già nel 1969).

Fino al 1950 ca. Gmünden fu per lo più finanziariamente autosufficiente, grazie alle varie attività economiche dell'istituto e a una politica di spesa restrittiva. Le sue principali fonti di finanziamento erano l'azienda agricola (produzione di latte, verdura, frutta e vivaio), chiusa nel 2000, la tessitura (industria tessile) fino al 1965, seguite da varie attività industriali (tra cui la produzione di sacchetti di plastica e sacchi dell'immondizia) e dal 1970 le rette versate dai cantoni e dai comuni di provenienza degli internati. Le persone internate venivano regolarmente impiegate nei lavori domestici e agricoli, nonché nei laboratori di proprietà dell'istituto, ma anche fuori da Gmünden per lavori di raccolta o nei cantieri, situazione che facilitava i contatti con il mondo esterno, il contrabbando e le evasioni. Anche attività poco o non redditizie (incollaggio di sacchetti, estrazione di ghiaia) contribuivano allo scopo della piena occupazione. Un modesto salario (peculio) fu versato dal 1902; stabilito individualmente, ancora nel 1954 veniva consegnato solo il giorno dell'uscita. Le condizioni di vita, almeno fino alla ristrutturazione dell'istituto avvenuta negli anni 1940, erano precarie (condizioni igieniche critiche, temperature invernali intorno ai 6 °C) e, contrariamente alla legge sulle fabbriche del 1877, verso il 1900 la settimana lavorativa ammontava a 72 ore, nel 1970 invece era ancora di 56 ore. Nonostante il divieto legale, le punizioni corporali (bastonate) vennero praticate fino al 1894, mentre altre misure punitive (manette e cavigliere, camicie di forza, rasatura del cranio dopo un'evasione) furono inflitte fino agli anni 1960.

Campionari di tessuti fabbricati a Gmünden tra il 1920 e il 1965 (Staatsarchiv Appenzell Ausserrhoden, D.037-09-02-09).
Campionari di tessuti fabbricati a Gmünden tra il 1920 e il 1965 (Staatsarchiv Appenzell Ausserrhoden, D.037-09-02-09). […]

Responsabile dell'amministrazione e della gestione dell'istituto era il direttore, supportato dalla moglie. Gli era subordinato il personale, che si occupava delle persone detenute, le sorvegliava e le istruiva nell'esecuzione delle attività lavorative. Come la famiglia del direttore, i dipendenti abitavano all'interno dell'edificio principale o in case situate sul sedime dell'istituto. Gli orari di lavoro erano lunghi, i salari bassi e la rotazione del personale elevata. Il direttore poteva infliggere pene disciplinari leggere (riduzione del cibo, arresti); i soprusi del personale nei confronti di recluse e reclusi rimanevano spesso impuniti. Il lavoro e la disciplina erano gli strumenti principali per raggiungere l'obiettivo del reinserimento sociale. Nel 1971 furono introdotti i congedi relazionali, nel 1974 la semilibertà e nel 1980 la semidetenzione. A causa delle critiche interne ed esterne sul regime di esecuzione, nel 1976 un membro della commissione di vigilanza assunse il ruolo di ombudsman e negli anni 1980 fu istituito un servizio sociale.

La nomina di un nuovo amministratore nel 1985 portò l'istituto ad allontanarsi progressivamente dalle attività agricole per concentrarsi maggiormente sull'esecuzione delle pene. Gmünden si trasformò gradualmente in uno stabilimento penitenziario moderno – dal 2016 con l'obbligo di generare un profitto. Dal 2000 il profilo delle persone incarcerate è nuovamente cambiato: a seguito della riforma del diritto penale del 2007 che ha istituito le pene detentive sostitutive, è stata reintrodotta la categoria delle persone debitrici di multe; in base alla legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrl) del 2005, su decisione amministrativa dal 2008 possono essere incarcerati anche i richiedenti l'asilo respinti o persone senza permesso di soggiorno; nel 2017 è stata infine riaperta una sezione femminile.

Riferimenti bibliografici

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Suggerimento di citazione

Thomas Meier: "Gmünden", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 21.11.2024(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/062203/2024-11-21/, consultato il 09.12.2024.